Era il 18 ottobre 2020, quando il Consiglio dei Ministri approvava il Disegno Di Legge recante “Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti”, volto ad attuare un intervento di semplificazione delle modalità di accesso all’esercizio delle professioni regolamentate, per consentire una più diretta, immediata ed efficace collocazione dei giovani nel mondo del lavoro.
Il DDL sulle Lauree abilitanti previsto per diverse tipologie, tra le quali Odontoiatria, faceva seguito all’approvazione della analoga procedura per la Laurea in Medicina e Chirurgia, ricompresa nel Decreto “Cura Italia” e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 17 marzo 2020, sotto la spinta della criticità emergenziale, in pieno lockdown, e con l’urgenza di accelerare l’ingresso in servizio di nuovi Medici.
Mercoledì 14 aprile, in anticipo rispetto al calendario dei lavori, le Commissioni Giustizia e Cultura, cui il provvedimento è stato assegnato, avvieranno formalmente l’esame del documento presentato dai relatori Lucia Annibali (IV) e Manuel Tuzi (M5S).
L’eliminazione dell’Esame di Stato anche per l’Odontoiatria rientra nel progetto di razionalizzazione e cambiamento verso il quale l’istituzione universitaria sta procedendo, con il plauso di ANDI e della Commissione Albo Odontoiatri, così come era stato sottolineato dal suo Presidente nazionale, Raffaele Iandolo (Leggi QUI).
Anche la Rettrice della Sapienza, Professoressa Antonella Polimeni, all’avvio del suo recente insediamento alla guida della celebre Università della capitale aveva sottolineato l’importanza delle lauree abilitanti, specificando che Il percorso dei crediti validi per la laurea abilitante sarà lo stesso che è stato seguito nel corso di Medicina, in cui si parla di tirocinio pratico-valutativo, finalizzante alla laurea abilitante in Medicina.
“Si tratta di una riforma importante, auspicata e attesa nell’ambito della odontoiatria – commenta Carlo Ghirlanda, Presidente nazionale ANDI – L’evoluzione della laurea in Odontoiatria e protesi dentaria in diploma abilitante rappresenta una ulteriore responsabilità per le Università italiane. Sono certo che esse saranno in grado di corrispondere in modo puntuale a questa trasformazione del corso di studi con ulteriori attenzioni alle esigenze di formazione dei nuovi Odontoiatri, perché essi siano immediatamente pronti all’ingresso del mondo del lavoro dove la nostra associazione sarà poi pronta ad accoglierli e a sostenerli per le necessità di supporto e di guida per le quali i giovani Odontoiatri riterranno utili le attività di ANDI.”