In vista del prossimo appuntamento elettorale e della futura legislatura, l’ANDI, Associazione Nazionale Dentisti Italiani, chiede e sollecita interventi normativi a tutela del cittadino/paziente per consentire l’accesso alle terapie e la prevenzione odontoiatrica ai cittadini in condizioni di comprovato disagio socioeconomico. Così in una nota il Presidente nazionale dell’ANDI, sindacato di riferimento della categoria odontoiatrica con oltre 27.000 odontoiatri associati, Carlo Ghirlanda. Una strada – prosegue – può essere quella di riproporre l’accordo già sottoscritto nel 2008 da ANDI con il Ministero della Salute: un progetto di ‘Odontoiatria sociale’ che veda coinvolti, secondo un meccanismo di adesione volontaria, gli odontoiatri e le Società tra Professionisti iscritti all’Albo professionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. L’obiettivo è quello di permettere alla fascia di popolazione in oggettive condizioni di difficoltà socioeconomica l’accesso alle prestazioni odontoiatriche.
Su questa possibilità è già stata avviata una proficua interlocuzione con il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani e con il responsabile sanità Andrea Mandelli. È inoltre indispensabile intervenire per realizzare le riforme utili ad impedire che nel settore odontoiatrico possano nuovamente riproporsi gli abusi e gli scandali finanziari che hanno caratterizzato in questi ultimi anni le attività della ‘odontoiatria commerciale’ e dei ‘providers di reti’ nella sanità integrativa. Va tutelata la libera scelta del Dentista curante da parte del cittadino senza obbligo di rivolgersi ai soli professionisti aderenti alle reti e senza regolamenti che penalizzino chi non si adegui a queste condizioni perché intende affidarsi al suo professionista di fiducia.
Al tempo stesso occorre introdurre l’obbligo di vigilanza da parte degli Ordini professionali sulle attività odontoiatriche svolte in forma societaria per evitare che una eccessiva finanziarizzazione di quest’ultime vada a scapito della qualità e continuità nel tempo del servizio offerto. Infine – conclude il Presidente Ghiranda – è necessario migliorare l’accesso alle cure odontoiatriche del SSN con una riforma dei LEA e con l’inclusione nelle graduatorie ambulatoriali regionali anche degli non specialisti.