Quali sono le azioni messe in campo da ANDI per aiutare i propri associati nella definizione della normativa Covid?
In un recente incontro il Presidente Nazionale ANDI Carlo Ghirlanda ha sintetizzato la ripresa dell’attività odontoiatrica dopo il Lockdown in tre parole: “concentrazione competenza e sicurezza”. In questi 50 giorni dal momento della ripresa, per quanto ho potuto sentire e leggere sui vari social, è risultata chiara la passione dei professionisti iscritti ad ANDI per il proprio lavoro, il desiderio di tornare verso una quotidianità ed un rapporto con i propri pazienti quanto più normale possibile, parimenti alla consapevolezza dell’esigenza di operare in piena sicurezza, come d’abitudine, attuando tutte le misure possibili per garantire la tranquillità dei propri collaboratori, dei pazienti e di se stessi. L’RSPP (cioè il responsabile dei servizi di prevenzione e protezione) mai come in questo momento ha assunto la responsabilità dell’adeguamento dei piani sicurezza alle specificità tecniche delle procedure, e la responsabilità dell’aggiornamento dei piani di sicurezza stessi alla normativa vigente Un aiuto fondamentale è derivato dal nuovo DVR che permette di garantire indicazioni ulteriormente dettagliate alle quali i professionisti possono fare riferimento.
Il Documento ha subito modifiche durante i mesi della pandemia?
Dal momento del primo rilascio online, sono seguiti ulteriormente due aggiornamenti man mano che venivano individuate le prime certezze sulla tipologia del virus. Bisogna tenere presente che il decreto legislativo 81/08 all’art. 271 cita: “La valutazione dei rischi deve tener conto delle eventuali ulteriori situazioni rese note dall’autorità sanitaria competente che possono influire sul rischio”.
E’ importante che gli studi dentistici il DVR sia sempre aggiornato?
La giurisprudenza oramai assegna al DVR un ruolo di centralità, tanto che la verifica dei suoi contenuti costituisce un inevitabile verifica da parte degli organi ispettivi in caso di controllo. Il DVR realizzato da ANDI riporta le ultime indicazioni relative alle misure di precauzione e prevenzione da adottare nello studio odontoiatrico alle quali fare riferimento per l’attività professionale in fase post COVID- 19 creando le migliori condizioni per contenere il rischio da contagio. Come detto, il DVR è un documento in evoluzione. La stretta osservanza di quanto indicato nell’ultimo documento costituisce nel momento attuale e costituirà nel futuro il percorso da seguire per lavorare in epoca COVID-19 confermando le sicurezze da sempre esistenti negli studi odontoiatrici nei riguardi dei pazienti e di ogni operatore.
Quali sono i profili di responsabilità legale nei confronti dei dipendenti degli studi professionali?
La pandemia dovuta al COVID-19 ha posto e porrà nel prossimo futuro i dentisti di fronte a nuovi interrogativi. Tra questi uno di quelli certamente più delicati è rappresentato dai potenziali profili di responsabilità civile a carico delle strutture sanitarie per le infezioni da coronavirus contratte presso le strutture stesse. L’emergenza sanitaria che il nostro settore ha vissuto e non sappiamo ancora per quanto tempo durerà, oltre alle indispensabili attività di prevenzione, comporta anche la necessità di maggiore informazione sul piano medico legale. Va precisato che per il personale sanitario l’infezione da COVID-19 è considerata un infortunio sul lavoro. Il 20 maggio 2020 l’INAIL, attraverso la circolare numero 22, ha chiarito che la tutela per l’infezione da COVID-19 è assicurata dall’Istituto stesso.
Come per l’infortunio in itinere cioè infortunio nel tragitto casa-lavoro, anche in questo caso non viene imputata al datore di lavoro alcuna conseguenza per l’evento infortunistico in quanto tali eventi sono stati ritenuti frutto di fattori di rischio non direttamente e pienamente controllabili dal datore di lavoro. Fattore importante da tenere in considerazione è che c’è stata l’esclusione totale di qualsiasi incidenza degli infortuni da COVID-19, contratto in occasione di lavoro, sulla misura del premio pagato dal datore di lavoro: in altre parole non ci saranno maggiori oneri per le imprese LOGICAMENTE ad esclusione dei casi dove ci sia una palese violazione dei protocolli e delle indicazioni governative.
Quali sono i risvolti clinici ed organizzativi legati alle misure di prevenzione e protezione dal rischio?
La gestione del rischio biologico non è per noi Odontoiatri una nuova sfida. Basti pensare al rischio di trasmissione ematica legato all’epatite C e all’HIV. Anche in questa occasione saremo in grado di superare l’emergenza attuale e di interpretare questi cambiamenti in modo da imprimere una ulteriore evoluzione nell’organizzazione della nostra pratica gestionale e clinica. I nostri pazienti percepiscono lo studio professionale come un luogo altamente sicuro e quindi dobbiamo porre il controllo del rischio biologico tra i nostri obiettivi primari di gestione.