#IVolontariSiRaccontano: ecco cosa ci racconta la nostra quarta volontaria, Giorgia Melis, 29 anni, di Cagliari

Tanta voglia di conoscere culture diverse, una visione basata sulla solidarietà e su un mondo più equo, la coscienza di vivere da privilegiati e la conseguente necessità di dare qualcosa in cambio a chi privilegiato non è.

Queste le parole chiave, usate dai giovani volontari di Fondazione ANDI in partenza per raggiungere l’ambulatorio odontoiatrico in Guatemala dei nostri amici dell’Associazione Sulla Strada Onlus!

Ecco cosa ci racconta la nostra quarta volontaria, Giorgia Melis, 29 anni, di Cagliari:

Ho sempre desiderato partire in missione, fin da bambina. Ero affascinata dai racconti che faceva un nostro caro zio prete, missionario in Nicaragua, un Paese molto vicino a dove mi troverò a lavorare.

Quando con gli altri dentisti volontari ci siamo incontrati la prima volta a Roma, alla riunione di Fondazione ANDI, siamo stati informati su tutti gli aspetti della zona del Guatemala dove saremmo stati e del viaggio che avremmo intrapreso. Dovevamo essere preparati sulle emergenze che avremmo trovato in quei luoghi così diversi dalle nostre realtà quotidiane: la povertà, la complessa situazione politica, le difficoltà sociali, sanitarie ed economiche delle famiglie di quell’area geografica. 

Ci hanno inoltre spiegato che nel villaggio dove andremo ad abitare la prima e quasi unica attività commerciale è la produzione di fuochi d’artificio: un’attività molto pericolosa, specie per i bambini, che vengono sfruttati perché con le loro mani piccoline riescono a fare lavori di precisione, impossibili per gli adulti. Un tempo lavoravano addirittura a lume di candela, con ancora maggiori possibilità che la polvere da sparo che dovevano maneggiare esplodesse, ferendoli o peggio.

Mi aspetto di tornare da questa esperienza così forte di volontariato all’estero con un bagaglio unico. A livello più pratico, spero di riuscire a essere all’altezza, per fare fronte a situazioni sanitarie che mi immagino saranno di volta in volta complesse.

Cosa porterò con me? Oltre al materiale odontoiatrico, sanitario e ai farmaci che gli esperti dei progetti ci hanno detto di avere con noi, aggiungerò una piccola somma che ho raccolto grazie a una festa di beneficenza.

Parto il 9 febbraio e il giorno appena precedente, l’8 febbraio, sarà il mio compleanno. Ho chiesto a chi parteciperà, amici e conoscenti, di non farmi un regalo, per questa volta, ma di destinare una piccola somma al progetto in cui credo. Sarà il miglior dono che potrò fare ai bambini e alle loro famiglie quando finalmente sarò là. 

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