Oggi il modello odontoiatrico si basa principalmente su due dati: l’assistenza è gestita al 95 per cento dal privato e l’80 per cento di quella privata è rappresentata dallo studio monoprofessionale. La validità di questo modello, che oggi è senza alternative, rischia però una crisi futura in quanto, seppure in grado di dare soddisfacenti risposte sul piano clinico, potrebbe non essere in grado di adeguarsi a quelle situazioni politiche, sociali ed economiche che stanno cambiando. L’attuale situazione è preoccupante: la capacità di spesa dell’italiano medio è certamente diminuita, sia per i livelli di reddito che non aumentano, sia per l’elevata pressione fiscale che ha raggiunto livelli di guardia; inoltre la popolazione invecchia e ciò drenerà risorse che saranno necessariamente sottratte ad altri settori. Il cittadino medio è già costretto a fare delle scelte di spesa che nel tempo riguarderanno anche necessità primarie e fra queste è facile che ci siano le cure odontoiatriche, che tali dovrebbero essere anche se non sempre sono così considerate. “Questo VIII Congresso politico — spiega il presidente nazionale Roberto Callioni — traccerà le linee per il governo della professione toccando temi centrali per il nostro futuro nella consapevolezza che le scelte politiche, che scaturiranno dai lavori congressuali e che dovranno guidare l’Associazione nel prossimo triennio, influenzeranno in modo determinante tutto il settore, tenendo conto della preoccupante situazione socio-economica che ha colpito quella fascia di pazientela che da sempre ha scelto il dentista ANDI per la salvaguardia della propria salute orale. Saranno i congressisti a dover decidere, ed i deliberati finali influenzeranno appunto tutta la Professione per il ruolo centrale di ANDI nel governo dell’odontoiatria, per il prestigio di cui gode a livello istituzionale, e non solo per il numero dei dentisti che si riconoscono in essa e che la collocano tra i sindacati più rappresentativi nel contesto sanitario italiano”.
Roma, 28 novembre 2007