In ottobre, per il trentesimo anno consecutivo, ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) – la maggiore e più autorevole associazione di odontoiatri con 23 mila iscritti –rinnova l’appuntamento con il Mese della Prevenzione Dentale offrendo alle famiglie la possibilità di effettuare gratuitamente una visita di controllo, da prenotare al numero verde 800800121 (dalle 9,30 alle 22,30).
“Realizzato ogni anno grazie alla disponibilità dei nostri dentisti ed alla collaborazione di Mentadent – dichiara il presidente di ANDI, Gianfranco Prada – il Mese della Prevenzione Dentale è di fatto l’unico programma di prevenzione odontoiatrica attivato sull’intero territorio nazionale che permette a tutti i cittadini di effettuare gratuitamente una visita di controllo annuale. Anche grazie a questa iniziativa e all’efficacia del modello assistenziale basato sul dentista libero professionista, oggi la salute orale degli italiani è fra le migliori in Europa. Non bisogna tuttavia abbassare la guardia, continuando ad investire sulla prevenzione, in particolare quella dei più piccoli”.
La visita di controllo sarà l’occasione per valutare lo stato di salute orale di tutta la famiglia, ricevere consigli “su misura” per ognuno dei componenti e, quest’anno in particolare, effettuare un trattamento sbiancante professionale, se il dentista lo ritiene praticabile. Grazie al Mese della Prevenzione Dentale, cui quest’anno aderiscono 13 mila dentisti ANDI, oggi gli italiani sono consapevoli che prevenire è meglio di curare e che effettuare una regolare visita di controllo è indispensabile non solo per curare i disturbi del cavo orale ma soprattutto per evitare che insorgano complicanze più importanti che possono anche compromettere la salute più in generale. Perché il modo migliore per conservare un sorriso sano e bello è proprio la prevenzione, a cominciare da piccoli. Sorridere è uno dei gesti più belli, spontanei ed espressivi che possiamo compiere. Il sorriso comunica le nostre emozioni ed esprime i nostri sentimenti, cattura lo sguardo e l’attenzione delle persone che incontriamo. E’ considerato il nostro “biglietto da visita” e le ricerche lo confermano: un sondaggio dell’istituto International Research su abitudini e opinioni dei consumatori rivela che un bel sorriso è al terzo posto tra gli elementi più importanti dell’aspetto di una persona, dopo la linea e il carattere.
In occasione della scorsa edizione del Mese della Prevenzione Dentale i dentisti ANDI, attraverso un semplice questionario, hanno raccolto informazioni sulle abitudini di igiene orale dei pazienti più piccoli che hanno effettuato la visita di controllo. Hanno così scoperto che il 25 per cento lava i denti meno di una volta al giorno e addirittura il 94 per cento lava i denti da solo, ossia senza la presenza di un genitore che possa supervisionare. Per quanto riguarda invece le visite odontoiatriche, nell’ottobre scorso l’84 per cento dei più piccoli non aveva mai precedentemente effettuato una seduta dal dentista.
In trent’anni la regressione della carie è stata continua e consistente, ma il fenomeno può invertire la sua tendenza positiva (come accaduto in altri Paesi industrializzati), in ragione della variazione di uno dei tre fattori che ne determinano la comparsa, individuati già nel 1962 da Keyes:
- presenza nel cavo orale di flora batterica cariogena,
- dieta ricca di carboidrati fermentabili,
- ridotte difese dell’ospite.
Da questo punto di vista, la situazione italiana non sembra particolarmente confortante: assunto che i batteri responsabili della carie sono naturalmente presenti nel nostra bocca (primo fattore), c’è da considerare che i ceppi rinvenuti nella saliva dei bambini sono gli stessi rinvenuti in quella delle loro madri. Esiste, quindi, una correlazione tra le condizioni di igiene e di salute orale nelle madri e lo sviluppo di carie dentali nei figli, ed è anche dimostrato che è possibile contrastarla attraverso l’assunzione di fluoro durante la gravidanza. Per quanto riguarda invece il secondo fattore, è evidente che l’alimentazione scorretta di molti bambini – che hanno larga disponibilità di cibi e bevande zuccherati – favorisca l’attività dei batteri della carie e ne aumenti la presenza, introducendo carboidrati fermentabili in eccessiva quantità. Numerosi studi clinico-epidemiologici hanno infatti messo in relazione proprio il consumo di zuccheri fermentabili con l’aumento della carie. Infine, in merito al terzo fattore, i dati oggi conosciuti sulle abitudini di igiene orale richiedono un’ulteriore attenzione: se da un lato il generale miglioramento delle condizioni economiche rispetto a trent’anni fa rende disponibile ad una fascia più ampia della popolazione l’accesso a strumenti di igiene orale e cure odontoiatriche, dall’altro lato devono essere rinforzati i messaggi motivazionali riguardo le abitudini le abitudini di pulizia dentale e di prevenzione dei bambini (e delle loro madri in gravidanza e dopo). Ancora oggi nel nostro Paese, infatti, ci si lava in media i denti solo 1 volta al giorno (in contrasto con il suggerimento di farlo almeno 2 volte, dato dal ministero della Salute e dai dentisti), si sostituisce lo spazzolino solo 1,2 volte all’anno (contro la necessità di farlo almeno 4 volte) e si inizia a lavare i denti solo a 7 anni, mentre la media europea è di 4 anni.