Sarà ancora una volta ANDI – la maggiore associazione di odontoiatri con oltre 23 mila iscritti – a scendere in campo direttamente per difendere tutta la professione odontoiatrica italiana costituendosi presso il Tar del Lazio contro il ricorso che vede l’università privata portoghese Pessoa chiedere l’annullamento del decreto firmato dal ministro Profumo che ne impedisce l’apertura in Italia.
Ricordiamo che l’università portoghese vorrebbe aprire una succursale italiana permettendo a circa 250 studenti italiani, ogni anno, di frequentare nel nostro Paese le lezioni per ottenere la laurea in Odontoiatria, al costo di 20.000 euro l’anno e senza test di ingresso.
“Come sempre, quando la professione odontoiatrica rischia di subire un pericoloso attacco, la nostra Associazione è pronta a reagire utilizzando anche gli strumenti giudiziari”, dice il presidente nazionale ANDI Gianfranco Prada annunciando la decisione dell’Esecutivo di intraprendere l’azione legale.
“Da anni –continua Prada – denunciamo che in Italia il numero degli odontoiatri è eccessivo rispetto al fabbisogno della popolazione (in alcune zone del nostro Paese abbiamo un rapporto di un professionista ogni ottocento abitanti, mentre il numero ideale indicato dall’Oms è di uno ogni duemila), ora esiste il concreto rischio che il numero programmato di accesso all’università (circa ottocento studenti ogni anno) salti clamorosamente”.
Ma il rischio – continua il presidente Prada – non è solo per i 250 studenti che potrebbero iscriversi ogni anno al corso di laurea ma è che altre università straniere potrebbero, se il ricorso dell’università Pessoa andasse a buon fine, anche loro aprire succursali in Italia.
“Siamo come ANDI nuovamente in prima linea per tutelare tutti gli odontoiatri italiani – conclude il presidente – come recentemente avvenuto davanti alla Corte di Giustizia Europea per la questione dei diritti d’autore per la diffusione della musica in studio.
Speriamo anche questa iniziativa risulti vittoriosa”.