Le professioni liberali europee si sono incontrate a Bruxelles il 27 novembre u.s. in occasione del “Day of Liberal Professions”, forum promosso dal CESE, l’organo dell’Unione europea preposto al collegamento tra i rappresentanti della “società civile organizzata” (professionisti, datori di lavoro, organizzazioni di categoria, associazioni di tutela e così via) e la comunità europea.
Sono state tre le tavole rotonde dedicate alle maggiori rilevanze per i liberi professionisti europei ovvero la digitalizzazione e la relativa influenza nell’attività libero professionale; l’esigenza di allontanarsi dal cliché del protezionismo in favore dell’interesse pubblico, vera parola chiave di tutta la giornata, e le limitazioni sulla partecipazione del capitale nelle professioni, in quelle sanitarie in particolare.
Su questo tema è stato apprezzato l’intervento di Marco Landi, da poco riconfermato alla presidenza del CED, il Consiglio Europeo dei Dentisti, che ha sottolineato come in ambito odontoiatrico la situazione meriti la massima attenzione, specialmente alla luce dei recenti scandali esplosi in Spagna e in Francia.
“Abbiamo chiesto che in ambito europeo la pubblicità sanitaria venga regolamentata efficacemente, prevedendo messaggi informativa a tutela del cittadino, come, ad esempio, è avvenuto relativamente al tabacco. – ha dichiarato Marco Landi, al termine dei lavori – Una normativa particolarmente attenta alle fasce di popolazione più deboli, considerato come una pubblicità ingannevole, oltre a indurre un bisogno non necessario, comporti un aggravio dei costi per il cittadino/paziente”.
Indipendentemente dalle realtà dei diversi paesi comunitari, a volte anche molto differenti tra loro, si è rilevata una positiva presa di posizione unanime, sui principi a difesa del cittadino, che prende in esame i più recenti ed eclatanti casi che hanno coinvolto centinaia di migliaia di pazienti di catene low-cost fallite o chiuse in seguito all’intervento della magistratura. Uno strumento ulteriore per agevolare le associazioni nel dialogo con la politica, predisponendo un argine preventivo a tali situazioni, così come sta avvenendo in Italia proprio in queste ore.
Parimenti è auspicabile che una politica continentale di ampio respiro, impedisca la pratica del cosiddetto astroturfing, ovvero della creazione da parte di potenti investitori di movimenti di opinione di base predisposti artatamente per diffondere e secolarizzare opinioni viziate da notizie false e funzionali a pratiche commerciali scorrette. Un vero e proprio doping commerciale a danno dei cittadini.
“Solo correttezza e fiducia tra paziente e medico – conclude Landi – possono essere alla base di un corretto rapporto tra le parti, laddove il cittadino è consapevole delle regole etiche alle quali i professionisti sottostanno volontariamente e grazie alle quali i pazienti possono essere adeguatamente tutelati”.