A seguito della causa intentata dal Dipartimento ANDI Calabria, il Consiglio di Stato si è pronunciato sulla materia delle autorizzazioni sanitarie in campo odontoiatrico e ha riconosciuto, in via preliminare, la legittimazione di ANDI ad impugnare provvedimenti amministrativi che sono in contrasto con l’assetto normativo nazionale e regionale, sancendo che, in base al proprio statuto, l’Associazione è portatrice di interessi collettivi che il Collegio ha ritenuto, in via presuntiva, omogenei. Il Collegio ha, altresì, asserito che gli organi amministrativi regionali non possono emettere, in deroga alla legge nazionale e alla legge regionale, atti esecutivi in siano in contrasto con il modello autorizzativo previsto dalla legge.
Il Consiglio di Stato ha affermato che in merito al rilascio dell’autorizzazione per l’esercizio di attività sanitarie per gli studi odontoiatrici, medici e di altre professioni sanitarie è necessaria “una valutazione rigorosa del possesso in capo alla parte istante dei requisiti prescritti, valutazione che va svolta in via preventiva e che condiziona il rilascio dell’autorizzazione tanto alla realizzazione della struttura che alla sua piena operatività, rappresentando la fase della detta verifica uno snodo dirimente – siccome funzionalmente connesso al superiore interesse pubblico generale alla tutela del diritto inviolabile alla salute – affinché si determini l’effetto abilitativo all’esercizio.”