La mostra fotografica realizzata nell’ambito dell’evento “Rompere il Muro dell’indifferenza”, vedrà esposte le immagini al Teatro Tordinona di Roma
Domenica 24 novembre, ore 11,30, il Muro delle Bambole si rinnova in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne.
L’Associazione Nazionale Dentisti Italiani, insieme alla Fondazione ANDI Onlus sono da tempo vicino all’universo femminile. Lo scopo è duplice: da una parte, creare reti di informazione e relazione a sostegno delle donne che cercano di uscire dalla violenza; dall’altra, realizzare interventi mirati per aiutare le donne ad acquisire consapevolezza del loro status di vittime, nel tentativo di proteggerle dalle escalation di violenza.
Tra gli eventi collegati al Wall of Dolls, l’installazione artistica creata da Jo Squillo, divenuta simbolo contro i femminicidi e la violenza sulle donne, quello della capitale si prospetta particolarmente interessante. Il Teatro Tordinona, noto anche come Sala Pirandello, ospiterà per l’occasione anche due mostre tematiche, una in collaborazione con la RUFA (Rome University of Fine Arts) e l’altra con gli scatti fotografici di Barbara Fiorenzola.
Barbara Fiorenzola racconta il percorso che l’ha portata a realizzare questa raccolta di immagini così intense ed evocative: ““Donne” porta allo scoperto i segni dell’abuso e ne fa punto di partenza per la rinascita. Ho sofferto portando avanti questo progetto, consapevole di quanto la mia pena non fosse che una goccia in un oceano di dolore che l’arte ha il dovere di portare allo scoperto. Dopo un’accurata selezione, per questa mostra ho voluto proporre un compendio di immagini frutto di una attenta elaborazione lavorativa. “Una donna che fotografa altre donne, arte che cerca di dare voce a chi voce non ne ha e che cerca di cancellare la parola amore, troppo spesso usata per giustificare la violenza. Ogni scatto un grido di rivalsa delle sopravvissute che si rifiutano di rimanere vittime e mostrando al mondo i segni degli abusi si ribellano e tendono la mano alle sorelle intrappolate da catene che dobbiamo rompere, uscendo in primis dalla ragnatela della vergogna che ci vorrebbe nascoste e tremanti”. Il racconto proseguirà attraverso le immagini esposte in Teatro dal 18 al 25 novembre.
Ingresso libero