Era il 2012 e partiva dall’Abruzzo, in particolare da Teramo, uno dei progetti più significativi di Fondazione ANDI. È “Adotta un sorriso di un bambino”, pensato per garantire cure odontoiatriche gratuite ai minori ospiti di comunità educative e case famiglia. Quel 22 marzo presso la sede della Provincia di Teramo, a stipulare il primo dei tanti protocolli d’intesa che poi si sarebbero moltiplicati per tutto lo stivale, c’erano il presidente di Fondazione, Giovanni Evangelista Mancini, e gli allora presidenti, rispettivamente, regionale e della sezione provinciale ANDI, Umberto Ciciarelli e Alessandro De Dominicis, fondamentale promotore e motore operativo di questo progetto sociale. Da allora, ispirate proprio dal valore dell’iniziativa e dagli ottimi risultati conseguiti in Abruzzo, sono state tantissime le sezioni ANDI su tutto il territorio nazionale che hanno aderito a questo progetto: Asti, Cagliari, Catanzaro, Crema, Cremona, Livorno, Massa Carrara, Modena, Milano, Pisa, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Sassari, Terni, Torino e Trieste.
Un lavoro, quello della sezione abruzzese, che fino a oggi conta, grazie all’adesione di una quindicina di colleghi volontari, oltre 200 bambini curati. Si tratta di minori fragili con un’età compresa tra i 5 e i 13 anni provenienti da situazioni di grave disagio e marginalità, talvolta orfani altri vittime di violenza domestica, a cui vengono fornite gratuitamente cure odontoiatriche, dalla conservativa all’endodonzia. Senza dimenticare l’importanza di trasmettere loro la consapevolezza che una corretta igiene orale è il presupposto fondamentale per evitare patologie più gravi in futuro. Curare questi piccoli pazienti spesso impauriti o delusi dagli adulti – spiega Enrico Casaccia, uno dei primi volontari abruzzesi ad aderire al progetto – non è sempre semplice, ogni volta bisogna mettersi in una particolare condizione di ascolto emotivo e di comprensione del loro vissuto, ma è l’unico modo per stabilire quel minimo di sintonia indispensabile per portare a termine le cure. E per provare a restituire loro un po’ della fiducia che hanno perso nel mondo dei grandi. Rischio di dire una banalità ma curo questi ragazzi perché aiutare chi è in difficoltà è un dovere per chi può farlo. Li aiuto perché è la cosa giusta da fare. Già in passato – prosegue – mi ero occupato autonomamente dei giovani ospiti di una locale casa famiglia gestita da suore; una bella iniziativa che nel tempo si è esaurita per ragioni organizzative e burocratiche. Per questo, poterlo fare nel mio studio e in seno a Fondazione ANDI, mi è subito sembrata un’occasione straordinaria per dare il mio contributo a chi mi sta accanto.
Non la pensano così solo il dottor Casaccia e i rappresentanti degli Enti locali coinvolti, che sempre di più manifestano apprezzamento per il progetto, ma anche Elsevier. La nota casa editrice internazionale leader nel settore delle pubblicazioni medico-scientifiche, infatti, già al suo esordio nel 2012 ha assegnato al progetto di Fondazione ANDI un premio di ben 8.000 dollari attraverso il bando “RE CARES 1st DONATIONS ROUND”. Donazione che, con il contributo di ANDI Teramo, è in parte stata distribuita sul territorio a ben 5 Comunità per minori: la Fondazione Maria Regina di Pineto, la Cooperativa Sociale Lella 2001 Onlus di Grottammare, l’Istituto Castorani di Giulianova, la Cooperativa Biancaneve di Sant’Egidio e la Comunità Educativa per Minore “Sirena” di Tortoreto. Due anni dopo, nel 2014, è stata Fondazione Generali a erogare alla nostra Fondazione un importante contributo liberale di 15.000 euro proprio a sostegno dei costi di gestione e organizzativi di questa iniziativa.
Partecipare a questo progetto – racconta Catia Cianella, un’altra collega che ha aderito tra i primi in provincia di Teramo – è qualcosa di estremamente gratificante, un’esperienza davvero positiva che mi consente di dare un aiuto concreto ai tanti bambini in difficoltà che vivono anche sul mio territorio. Ormai da tempo seguo nello specifico una Comunità educativa di Alba Adriatica e con loro ho stabilito un bel rapporto, tanto che ogni anno a Natale ricevo da loro addirittura dei piccoli regali. Un gesto che puntualmente mi riempie il cuore. Non ho la presunzione di dire ai miei colleghi cosa dovrebbero fare ma a chi ci sta ancora pensando dico di lasciarsi conquistare da questa iniziativa come ho fatto io. Ne varrà la pena.
Le sezioni che desiderano avviare nella propria provincia “Adotta un sorriso di un bambino” possono rivolgersi per informazioni alla segreteria di Fondazione ANDI al numero 02 30461080.