L’Assemblea nazionale ANDI che quest’anno si è svolta in modalità web sabato 24 ottobre, si è focalizzata sulla relazione del Presidente Ghirlanda e sull’approvazione del bilancio consuntivo 2019 e preventivo 2020. Una assemblea che si è svolta sei mesi oltre i tempi ordinari, causa i problemi legati al COVID 19.
Si è trattato di un appuntamento, al quale hanno partecipato oltre 400 delegati collegati via web da tutta Italia, nel quale si è ripercorso non solo quanto realizzato da ANDI nazionale nel corso del 2019, ma che ha consentito anche una utile riflessione sulla situazione che la professione odontoiatrica si è trovata ad affrontare a causa della pandemia da Coronavirus , con le gravi conseguenze economiche e sociali che essa ha già comportato e, certamente, ulteriormente determinerà.
Dopo i passaggi di rito e la formalizzazione dell’incarico di Presidente e di Segretario d’Assemblea, rispettivamente ai Dottori Valerio Fancelli e ad Angela Rovera, è intervenuto il Presidente nazionale CAO, Dottor Raffaele Iandolo, che ha evidenziato i temi predominanti, partendo inevitabilmente dalle implicazioni dettate dalla pandemia, toccando successivamente il ruolo dell’Igienista dentale, le lauree abilitanti, fino alla Odontoiatria commerciale e alle sue conseguenze.
La linea è poi tornata alla sede ANDI, per la relazione del Presidente Ghirlanda, densa di contenuti, che ha esposto i fatti che hanno contraddistinto l’anno trascorso.
La attività di ANDI, che già nel corso del Consiglio Nazionale di fine 2019 era stata definita in evoluzione continua, anche se il Covid-19 e le sue conseguenze non erano ancora apparsi nello scenario mondiale, si è dovuta confrontare con il passaggio in pochi giorni da una maggioranza di Governo ad un’altra. Con entrambe le compagini ANDI ha saputo comunque sempre confrontarsi adeguatamente, ritagliandosi uno spazio di interlocuzione crescente che ha consentito alla categoria odontoiatrica una costante presenza ai tavoli decisionali .
Si evidenzia, dunque, il ruolo di rappresentanza di categoria che ANDI ha assunto nei confronti del Parlamento, del Ministero della Salute, oltrechè con Confprofessioni, Fidipro, i sindacati medici, e, con le recenti elezioni, con Enpam.
Nel corso del 2019 ANDI ha fornito un importante contributo alla riapertura della conferenza di servizi sul tema della figura dell’ ASO, ottenendo sia il rinvio delle scadenze delle disposizioni transitorie previste per essa dal DPCM 2018, sia la discussione su una nuova regolamentazione della sua formazione unitamente ad una rivalutazione delle situazioni del personale già in costanza di lavoro nello studio odontoiatrico seppur con qualifiche contrattuali diverse da quelle in grado di garantire il riconoscimento del titolo ASO pur senza il percorso di formazione.
Sul fronte fiscale, è stata svolta un’azione importante relativamente agli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), che ha portato alla fondamentale distinzione tra lo studio odontoiatrico “tradizionale” e le imprese di capitale che operano in campo sanitario e odontoiatrico. Una situazione ancora in divenire. Un lavoro che è confortato anche dai dati forniti dal Centro Studi ANDI, che hanno permesso di offrire risultanze oggettive sulla spesa odontoiatrica degli italiani e sulla correttezza fiscale della categoria.
Un particolare rilievo nella relazione del Presidente Ghirlanda è stato dedicato alle politiche per i giovani Odontoiatri e alla necessità di supporto che ANDI deve dedicare ad essi per consentire loro di sviluppare il loro percorso professionale in linea con le aspettative che ognuno di essi merita di esaudire.
ANDI ha affrontato il tema della sicurezza nel contesto pandemico attuale su due diversi fronti: da un punto di vista scientifico, commissionando ricerche universitarie specifiche che stanno dimostrando come le possibilità di contagio all’interno dello studio odontoiatrico siano irrisorie, a fronte delle misure di sicurezza che gli odontoiatri sono da sempre abituati ad osservare e che, dall’inizio della pandemia si sono ulteriormente incrementate. Dal punto di vista della comunicazione è stata svolta un’azione in collaborazione con le principali testate nazionali e, nello specifico, con la Rai, che ha sostenuto la campagna #DalDentistaInSicurezza, volta a comunicare ai cittadini che gli studi odontoiatrici italiani sono sicuri, come lo sono sempre stati.
L’Esecutivo ANDI ha proseguito con determinazione il percorso di rinnovamento lungo e complesso che era alla base delle intenzioni di partenza, basato sulla trasparenza e sul dialogo con la base associativa. Un cammino che spesso è stato più rapido del previsto e per questo non sempre semplice da trasferire in tempo reale sul territorio, nonostante la volontà di informazione.
Il discorso del Presidente è tornato più volte sulla necessità di una progressiva professionalizzazione di chi opera con e per l’Associazione, in virtù delle crescenti conoscenze tecniche che le attività di ANDI richiedono negli ambiti più diversi, anche alla luce dello sviluppo in essere dei progetti di riorganizzazione di Oris Broker e del FAS. Un confronto in questo caso sarà indispensabile nella sua sede naturale, il Congresso Politico, ma necessariamente in presenza, auspicando che si possa svolgere in questa modalità al più presto.
Un supporto fondamentale è offerto dalla piattaforma ANDI Brain, che consente oggi una serie di funzionalità e di strumenti agli associati che nel breve lasso di tempo trascorso dal suo rilascio, nel 2019, rappresenta a buon titolo il tessuto connettivo dell’Associazione.
Ghirlanda ha sottolineato più volte come non si debba temere il cambiamento, come sia determinante il confronto continuo ma anche come certe decisioni debbano essere prese nell’interesse comune e non nell’ottica di individualismi o del vantaggio di pochi.
Un impegno che ha portato a una crescita degli associati verso a quota 26.600, un traguardo mai raggiunto in precedenza e che certifica il momento storico di coesione e compattezza della odontoiatria italiana.
Al termine del discorso del Presidente Ghirlanda, che ha ringraziato caldamente sia tutti i dirigenti associativi regionali e provinciali per la encomiabile attività svolta sul territorio in questi mesi di pandemia, sia il personale impiegato nelle sedi di ANDI Nazionale e nelle sedi provinciali unitamente ai consulenti, la regia televisiva che ha curato l’intero webinair ha lanciato la relazione di bilancio del Tesoriere nazionale, Pasquale Di Maggio, che ha sottolineato come quello presentato fosse il primo elaborato nella sua interezza da questo Esecutivo, la cui correttezza è dipesa anche dalla situazione ereditata, altrettanto corretta.
Il bilancio ha riscosso l’approvazione indiscussa dei votanti, con 415 si, 5 astensioni e nessun voto contrario.