Il Consiglio generale della Confederazione ha eletto la nuova giunta esecutiva per il prossimo quadriennio. Vicepresidente è stata nominata Claudia Alessandrelli. Si allarga il fronte della rappresentanza
Gaetano Stella è stato riconfermato per acclamazione presidente di Confprofessioni. Lo ha deciso il Consiglio generale della Confederazione italiana libere professioni, riunitosi a Roma il 4 dicembre 2020.
I rappresentanti delle 21 associazioni professionali che aderiscono alla Confederazione hanno nominato vicepresidente Claudia Alessandrelli (notaio). Il Consiglio generale di Confprofessioni ha poi proceduto alla nomina dei componenti della Giunta esecutiva per i prossimi quattro anni che risulta composta da: Luigi Carunchio (dottore commercialista), Alessandro Dabbene (medico di medicina generale), Andrea Dili (dottore commercialista), Paola Fiorillo (avvocato), Salvo Garofalo (ingegnere), Marco Natali (dottore commercialisti), Andrea Parlagreco (consulente del lavoro), Gioele Semprini Cesari (dentista), Roberto Tretti (architetto). Il collegio dei revisori è formato da Ezio Maria Reggiani (presidente), Salvo Barrano e Raffaele Lo Prete.
«Stiamo attraversando un momento particolarmente delicato: l’impatto della pandemia è stato devastante sulle professioni, ma la legge di Bilancio all’esame del Parlamento ci esclude da ogni forma di sostegno. In questo contesto, la rinnovata Giunta esecutiva di Confprofessioni ha davanti a sè un impegno gravoso su molti fronti e la squadra messa in campo si è arricchita con nuove figure professionali che allargano il nostro raggio d’azione sulle problematiche della salute, dell’economia, del diritto, dell’ambiente e della cultura», commenta Stella. «Le competenze trasversali che esprime oggi la nostra Confederazione possono chiarire l’immagine, un po’ appannata, dei professionisti agli occhi della classe politica. Siamo sempre stati disponibili a dare il nostro contributo di idee e progetti per sostenere il Paese e migliorare la qualità della vita di cittadini e imprese, ma la politica oggi più che mai non può abbandonare a sé stessi i professionisti e i lavoratori autonomi».