Webinar in diretta 20 Febbraio 2021
I dentisti, grazie alla specifica formazione predisposta per i propri 27 mila associati, rappresentano un presidio precocemente coinvolto in caso di lesioni traumatiche al volto o ai denti, se non divenendo, in virtù dello stretto legame fiduciario tra medico e paziente, destinatari di confidenze sulle vere cause di quei traumi.
“Anche noi dentisti, grazie al rapporto fiduciario medico-paziente, possiamo intercettare durante la nostra attività – spiega l’ideatrice del progetto e segretario nazionale ANDI, Sabrina Santaniello – casi di prepotenze e maltrattamenti familiari, riscontrando già nelle lesioni della bocca e dei denti segnali di sopraffazioni, e agire per impedire che questi possano poi trasformarsi in situazioni ancora più difficili e spesso tragiche”. ANDI nazionale ha così organizzato un corso di formazione destinato a tutti gli odontoiatri per renderli edotti e capaci di comprendere questo fenomeno in continua ascesa e metterli nelle condizioni di riconoscerne precocemente i segnali per prevenire traumi da violenza più importanti: un piano che è stato attuato in stretta collaborazione con “Fondazione ANDI” la Onlus che si occupa di sensibilizzazione e prevenzione verso la cittadinanza.
“La nostra iniziativa intende quindi far apprendere ai dentisti una metodica di approccio al problema che consenta di sviluppare empatia con la vittima di violenza, raccogliere un racconto veritiero e dare consigli adeguati – sottolinea Gabriella Ciabattini, vicepresidente di Fondazione ANDI Onlus – Se nel nostro studio si presenta una donna o un minore con segni di sospetta violenza abbiamo il dovere di documentarli. In particolare se una paziente denuncia a noi dentisti il fatto di essere vittima di violenza dobbiamo immediatamente attivare un percorso di protezione”.