La battaglia di AdEPP, Enpam e ANDI contro l’iniqua misura che tassava gli aiuti concessi dalla Fondazione a Medici e Odontoiatri che avevano subito un brusco calo di attività nel corso del lockdown, sembra finalmente avviata a conclusione.
L’articolo 10-bis introdotto nel Decreto legge Ristori sul quale l’Aula del Senato ha dato il voto di fiducia, stabilisce che i contributi e le indennità di qualsiasi natura erogati a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 ai soggetti esercenti impresa, arte o professione, nonché ai lavoratori autonomi, non concorrono alla formazione del reddito imponibile e del valore della produzione, e non rilevano ai fini della deducibilità di interessi passivi e altre componenti negative di reddito.
“Finalmente, se approvato il provvedimento, si scrive nella maniera giusta la parola fine alla incredibile disparità di comportamento finora esistita nel capitolo sussidi da pandemia COVID 19 nei confronti di noi professionisti iscritti ad un Ente di previdenza e di assistenza obbligatorio – dichiara Carlo Ghirlanda, Presidente nazionale di ANDI, Associazione Nazionale Dentisti Italiani- Ringraziamo il Parlamento per avere deciso di non consentire la tassazione dei sussidi che Enpam aveva elargito ai propri iscritti nel corso del lockdown della scorsa primavera. Al presidente di Enpam dott. Alberto Oliveti esprimiamo da parte di tutti gli associati ANDI una particolare e sentita riconoscenza per il suo continuo lavoro ad ogni livello istituzionale per ottenere la modifica delle decisioni governative che avevano determinato una incredibile disuguaglianza di misure”.
“Su questo aspetto il Parlamento ha fatto giustizia – ha commentato il Presidente dell’AdEPP e dell’Enpam Alberto Oliveti – È evidente che i sussidi assistenziali di ultima istanza che abbiamo anticipato per conto dello Stato e i sussidi che abbiamo finanziato come Casse sono analoghi nella sostanza. Non aveva senso che i professionisti in difficoltà pagassero le tasse su quelli finanziati con risorse private”.
A questo punto il provvedimento dovrà essere approvato dalla Camera dei Deputati, per poi essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e diventare legge. L’approvazione della Camera dovrà avvenire entro il 27 dicembre.