È stato presentato a Milano il V Rapporto sulle libere professioni in Italia, che ha certificato come l’effetto COVID abbia accelerato la crisi del lavoro indipendente che in un anno perde circa 170 mila posti di lavoro. In dieci anni crescono i dipendenti e calano gli indipendenti: il settore libero professionale regge l’urto, ma all’appello mancano circa 1 milione di giovani lavoratori.
Nella giornata di venerdì 22 gennaio u.s. si è anche svolto il primo incontro del 2021 per la nuova Giunta Esecutiva di Confprofessioni, che il 4 dicembre 2020 era stata eletta dal Consiglio generale di Confprofessioni, la principale organizzazione di rappresentanza dei liberi professionisti in Italia.
Ampio il dibattito sugli sviluppi e sulle strategie future della Confederazione, specialmente alla luce di quelli che potranno essere gli scenari che si delineeranno a causa dell’impatto della pandemia e sui ruoli che i vari delegati dovranno assumere nella gestione della Confederazione.
Una delle esigenze più sentite da parte dei componenti la Giunta è stata identificata nella necessità di allargare la platea delle associazioni professionali che aderiscono a Confprofessioni, aumentandone ulteriormente la massa critica e favorendo le azioni messe in atto a tutela e sviluppo delle libere professioni. Un impegno alla ricerca della massima coesione in una congiuntura difficile e dai risvolti ancora poco definibili.
Nel corso dei recenti mesi, tra le iniziative messe in atto da Confprofessioni, ha ottenuto un riscontro considerevole l’ISCRO, uno strumento che garantisce ai professionisti in difficoltà reddituale per cause esterne alla propria volontà, rispetto al triennio precedente, una specifica indennità, erogata in termini economici e formativi.
“L’ISCRO ovvero l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, – dichiara Gioele Semprini Cesari, rappresentante per gli Odontoiatri in Giunta e Presidente ANDI Rimini – rappresenta un istituto introdotto nell’ordinamento giuridico italiano per la prima volta, con il recepimento dell’orientamento espresso anche dalla Corte di Giustizia Europea, rendendo Confprofessioni un referente privilegiato per le parti sociali in causa e offrendo la possibilità di garantire ulteriore sensibilità, sia in Italia che in Europa, sui temi inerenti i liberi professionisti”.