A sbloccare la situazione di stallo che perdurava da parecchio tempo, è stato l’inizio delle chiamate per la somministrazione dei vaccini, già da domani, 12 febbraio, sia per i dentisti che per il loro personale dipendente.
A confermare la notizia è il Presidente della Sezione ANDI Pavia, Marco Colombo, che sottolinea come tale avvio non sia omogeneo per tutta la Lombardia.
Dottor Colombo, come può commentare lo scenario vaccini nella vostra provincia per il settore odontoiatrico.
Per quanto riguarda la provincia di Pavia, posso finalmente confermare che da oggi (11 febbraio, ndr.) sono iniziate le chiamate per le vaccinazioni agli Odontoiatri e che domattina sono previste le prime somministrazioni. Dunque, si registra la positiva conferma della comunicazione che era stata inviata nei giorni scorsi da parte dell’Ordine dei Medici di Pavia, nella quale si annunciava che, da lunedì 15 gennaio, i colleghi, insieme agli assistenti, sarebbero stati contattati per procedere alla vaccinazione. Si tratta della effettiva partenza della campagna vaccinale in Lombardia per il settore odontoiatrico, che era ancora fermo, salvo rare eccezioni.
Si deve comunque considerare che la situazione continua a essere disomogenea nelle diverse province della regione.
Un suo commento sulle misure di sicurezza e sui protocolli all’interno degli studi odontoiatrici. Come Odontoiatra privato cosa proporrebbe? Quali modifiche attuerebbe?
I protocolli adottati sono stati sin da subito assolutamente adeguati e la sicurezza dei nostri studi rispetto alla pandemia è decisamente elevata. Le protezioni DPI che utilizziamo sono sicuramente efficaci, come confermato dai commenti positivi ricevuti anche da altre categorie mediche. Infatti, molti colleghi reputano noi dentisti sicuri da un punto di vista lavorativo. È vero anche che la nostra posizione è normalmente a rischio, essendo il nostro lavoro tra i più esposti dal punto di vista del contagio da Coronavirus e, quindi, nonostante l’efficacia delle protezioni DPI, è assolutamente necessaria la vaccinazione.
In che modo la pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto sulla capacità di fornire assistenza?
Le difficoltà sono soprattutto organizzative, perché, prendendo ad esempio il mio studio, i tempi di lavoro si sono molto allungati a causa delle diverse procedure di sicurezza, pertanto è diventato più difficile gestire le urgenze, che difficilmente ora riusciamo ad inserire, come accadeva in precedenza, tra gli appuntamenti in agenda. Da un punto di vista economico, gli investimenti sono aumentati, sia per quanto riguarda le protezioni, sia per l’eventuale assunzione di altri assistenti: conosco colleghi che hanno dovuto necessariamente farlo per riuscire a mantenere il servizio nei termini abituali, con evidente aggravio dei costi sostenuti.
Preciso, però, che i pazienti vengono dal dentista con tranquillità, perché hanno riscontrato un livello di sicurezza elevatissimo all’interno degli studi: io personalmente non ho alcun paziente che si è rifiutato di presentarsi alle cure per timori di contagio.