“Dentistry in Pandemics”, l’Odontoiatria durante la pandemia: questo il titolo scelto per il convegno scientifico nazionale della Associazione Odontoiatrica Bulgara (BDA), tenutosi lo scorso 20 e 21 Febbraio. ANDI, in nome dell’amicizia di lungo periodo che la vede affiancata a BDA all’interno dei consessi europei e internazionali, ha voluto partecipare ai lavori con tre relatori: i dottori Umberto Marchesi e Marco Colombo (Presidente ANDI Pavia, Responsabile scientifico nazionale ANDI), e il professor Lamberto Manzoli (Università degli Studi di Ferrara).
Il convegno, che ha visto la partecipazione di numerosi relatori e ospiti internazionali, ha proposto un ampio spettro di temi, tutti legati dal filo rosso della corrente pandemia. Dall’applicazione di nuove tecnologie alla prassi odontoiatrica alle preoccupazioni epidemiologiche per contenere la diffusione del virus all’interno degli studi, passando per i temi dell’endodonzia, dell’approccio sistemico alla cura delle patologie odontoiatriche, della diagnostica a distanza: le relazioni si sono susseguite con un passo cadenzato e regolare, che ha visto la partecipazione stabile di almeno 600 ascoltatori, facendo registrare picchi di connessione ancora maggiori, distribuiti lungo un’area geografica che spaziava da Lisbona a Omsk.
L’intervento del professor Manzoli, centrato sugli studi da lui condotti in collaborazione con ANDI sull’efficacia delle diverse combinazioni di DPI utilizzati in ambito odontoiatrico, ha attratto il vivo interesse di tutti i partecipanti, andando a rispondere con dati certi ad un quesito spinoso per la professione – l’effettivo grado di sicurezza preventiva garantito dai DPI nello svolgimento della pratica odontoiatrica, e proponendo soluzioni operative adottabili da tutti i professionisti del settore.
Molto seguita anche la lunga relazione dei dottori Colombo e Marchesi, centrata sull’analisi delle tecnologie CAD/CAM e la loro applicazione. Partendo dai presupposti teorici alla base del procedimento, i relatori hanno poi esaminato nel dettaglio i primi approcci sperimentali a questa metodologia, andando a concludere con la presentazione di alcuni casi clinici rilevanti. Il vivace dibattito che, nonostante l’ora tarda, ha seguito ambedue le presentazioni costituisce una ulteriore conferma del profondo interesse e della curiosità riservata dai colleghi bulgari ai relatori italiani.
“Organizzare questo evento ha richiesto l’impegno di molte persone, e ha portato a 36 ore di lavoro non-stop dalla cabina di regia e traduzione. Non ci aspettavamo una attività così intensa, sembrava di stare a Houston durante un lancio,” ha commentato scherzosamente il dottor Oleg Gladkov, in chiusura al convegno che lo ha visto organizzatore primario. “Le tecnologie dell’informazione ci hanno permesso di tenere un convegno così partecipato in condizioni tali per cui, solo cinque o dieci anni fa, saremmo stati costretti a rinviare. Tuttavia, la tecnologia è strumento, non contenuto; desidero quindi ringraziare sentitamente la delegazione ANDI per la collaborazione, e per aver presentato con competenza dei contributi così dettagliati a beneficio dei nostri iscritti.”
“In un periodo molto difficile per l’attività seminariale e congressuale, questo convegno si pone come segnale di una ottimistica ripresa, che ci spinge a perseverare sulla strada della collaborazione per rilanciare l’attività internazionale,” ha commentato il dottor Ferruccio Berto, Vicepresidente nazionale e responsabile commissione esteri ANDI. “BDA e ANDI sono legate da un’amicizia di lunghissima data, ben precedente alla formalizzazione avvenuta tramite l’accordo bilaterale siglato dalle due associazioni nel 2013. Rincuora sapere come la promessa di cooperazione sottoscritta in quella data non si sia affievolita, ma sia resistita portando a questa importante collaborazione.”
Appuntamento quindi al Congresso Scientifico Nazionale ANDI, programmato per 24 e 25 Settembre 2021, a cui una delegazione della BDA è stata invitata a partecipare; speriamo, finalmente, in presenza.