Il Dott. Bruno Oliva, Presidente di ANDI Brindisi, commenta lo stato generale della prevenzione odontoiatrica nella sua provincia, ricordando come sia necessaria una comunicazione continuativa e come l’informazione che passa sui social debba sempre rispettare la deontologia professionale.
“In ambito di prevenzione della salute orale c’è stato un netto aumento dell’attenzione e l’Odontoiatria, per un certo periodo, ha beneficiato anche dei risultati di prevenzione in altri ambiti, oltre alla nostra azione specifica come categoria. C’è maggiore attenzione da parte del paziente nei confronti della salute della bocca ed anche della salute generale, con un interesse maggiore anche all’aspetto economico, iniziando a concepire la prevenzione non solamente come un vantaggio per la salute ma anche come un vantaggio da punto di vista economico. Personalmente, trovo attenzione da parte degli adulti ancora attivi a livello sociale, mentre nei pazienti di età progressivamente più avanzata cala l’attenzione verso la prevenzione, in proporzione al calo delle attività sociali. Questo denota come la salute odontoiatrica sia ancora legata a fattori estetici o sociali, ma questa è una mia considerazione”.
Durante il Mese della Prevenzione si registra un riscontro variabile in base al posto in cui si vive e al tipo di pazientela che ogni studio ha. Nella mia città, che non è molto grande, solitamente la conoscenza personale supera il livello della pubblicità sul tema della prevenzione e, di conseguenza, io ricevo persone indipendentemente dal vantaggio economico di una visita gratuita o dalla comunicazione informativa da parte di Mentadent e ANDI. il Mese della Prevenzione è comunque un’iniziativa importante per i cittadini. In particolare, nelle grandi città, come Roma o Milano, dove arrivare ad intercettare anche solo un numero limitato di nuovi pazienti possa essere già un buon risultato. Secondo me, sarebbe importante che la campagna di comunicazione sull’utilità della prevenzione sia continuativa, intensificando poi durante il Mese della Prevenzione.
A questo proposito e relativamente alla comunicazione social, conosco bene il progetto di ANDI, Facebook Professional, che personalmente ho già utilizzato insieme a mio figlio, che lavora con me e che è più vicino a questo tipo di strumento. Ritengo certamente che sia una buona iniziativa, pratica e funzionale ed immagino che sia fondamentale, in questo contesto, comunicare con testi molto precisi ed immediati, perché secondo me la comunicazione social, di per sé, deve mantenere questo aspetto di veloce comprensione, per non perdere l’attenzione del pubblico.
La comunicazione social in ambito professionale è una strada interessante ed assolutamente da perseguire.
A livello provinciale, come ANDI noi stiamo anche attivando alcune modifiche al nostro sito in modo da avere l’integrazione diretta ed immediata delle notizie di ANDI nazionale. Personalmente, ritengo che ci siano delle difficoltà in ambito comunicativo a livello provinciale, perché non abbiamo le risorse e ci autogestiamo, così, nelle province più piccole, diventa particolarmente impegnativo portare avanti tutte le attività.
Su un sito provinciale il paziente dovrebbe trovare un’informazione completa anche rispetto alle news nazionali. Naturalmente, l’informazione che passa sui social, da parte dei professionisti, deve essere corretta e rispettosa della deontologia professionale, anzi, sui social è importante evidenziare quali siano le fonti corrette ed attendibili: uno dei criteri per i quali ANDI e Cao devono mantenere l’assoluta credibilità”.