Stop al tabacco – il 31 maggio è World No Tobacco Day

Il 31 Maggio 2021 si terrà il World No Tobacco Day, evento di sensibilizzazione e informazione contro il consumo di tabacco e di tutti i suoi derivati. Istituito dall’OMS nel 1987, il World No Tobacco Day è cresciuto negli anni, sviluppando campagne mirate alla salvaguardia delle comunità locali e nazionali e raccogliendo numerosi partner strada facendo, impegnandosi a diffondere una informazione scientificamente fondata in relazione ai rischi del consumo di tabacco, mirando alla sensibilizzazione della classe politica in relazione alle problematiche generate e i costi insiti nell’abuso di questa sostanza, e al contenimento degli schemi promozionali sviluppati dalle grandi compagnie interessate al commercio dei suoi derivati.

  Ogni anno, il consumo di tabacco è responsabile di oltre 8 milioni di decessi confermati; di questi, più di un milione ricadono su pazienti non fumatori, vittime del fumo passivo. A questa triste schiera, inoltre, si aggiungono innominati milioni di pazienti che soffrono, a vari livelli, degli effetti negativi causati dall’abuso di tabacco. Anche se parzialmente in calo in alcune aree infatti, a livello globale il consumo di tabacco sta crescendo a ritmi regolari; si stima che, a questo ritmo, l’incidenza sulla popolazione mondiale potrebbe superare i 15 milioni di decessi annui entro il 2030.

  Oltre all’elevato rischio tumorale (ogni sigaretta contiene più di settanta agenti cancerogeni), il consumo di tabacco incide pesantemente sull’efficacia dei sistemi circolatorio, immunitario e respiratorio, qualificandosi come uno dei maggiori fattori di rischio per gravi malattie sistemiche e croniche, portando spesso allo sviluppo di pericolose condizioni di comorbilità. A livello orale, l’abuso di tabacco – oltre a costituirsi come causa prima di carcinoma – apre le porte a lesioni della gengiva e malattie parodontali, edentulismo prematuro e alterazione di gusto e olfatto. Quest’anno, l’OMS dedica la sua campagna all’azione: Commit to Quit, Impegnati a Smettere, è il titolo scelto per l’edizione 2021. Ma cosa può fare un dentista per aiutare i propri pazienti a smettere?

  In un recente documento in fase di approvazione, FDI (World Dental Federation) propone la sua risposta a questa domanda. Sono due le caratteristiche principali che pongono l’odontoiatra nella posizione ideale per intervenire sul tema dell’abuso di tabacco: la sua natura di specialista della bocca lo rende particolarmente indicato per notare con anticipo tutte le complicazioni legate all’abuso della sostanza, e intervenire quando lo ritiene necessario; la sua familiarità con il paziente, inoltre, e la sua integrazione all’interno della comunità in cui opera, lo rendono il portavoce perfetto per promuovere un salutare cambiamento di rotta, indicando le vie (terapeutiche e non) più congeniali al fumatore pentito. Inoltre, la ricorsività delle visite odontoiatriche rende il dentista il candidato ideale per seguire passo passo la transizione, notando i miglioramenti o fornendo consigli in caso di ricadute.

  Da questo punto di vista, FDI propone ai dentisti un approccio sistemico alla battaglia contro il fumo, definito delle “5A”; Ask (verificare le condizioni del paziente fumatore ad ogni visita), Advise (persuadere, tramite una informazione adeguata, il paziente del rischio), Assess (verificare e supportare la volontà del fumatore di smettere), Assist (costruire un percorso graduale di allontanamento dal consumo di tabacco), Arrange (verificare i successi raggiunti personalmente o con l’ausilio di uno specialista esterno). Accanto a questo, alle associazioni nazionali è raccomandato di promuovere la sensibilizzazione di pazienti e professionisti sui pericoli insiti nel consumo di tabacco, oltre a sviluppare un approccio interprofessionale alle problematiche generate da questo.

  “Siamo in completo accordo con le istanze promosse da FDI con questo nuovo parere, e faremo tutto il possibile per promuoverlo e sostenerlo nelle sedi opportune”, è il commento di Ferruccio Berto, Vicepresidente Nazionale e Responsabile della Commissione Esteri ANDI. “In un’ottica di salute sistemica, attenta agli stili di vita e fondata sulla prevenzione, il dentista si qualifica come prima sentinella contro gli effetti nocivi del tabacco; in questo rispetto, ricordiamo con piacere l’attività di informazione e prevenzione portata avanti da anni a fianco della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia. Nonostante le campagne del World No Tobacco Day abbiano messo non poche vittorie negli anni, l’industria del tabacco ha saputo sviluppare nuove vie e nuovi prodotti per aprirsi una strada tra la popolazione; mi riferisco in particolare al fenomeno dell’e-smoking, che sta riuscendo ad affermarsi tra una massa crescente di giovani e giovanissimi, andandosi a sostituire ad un modello – quello del giovane fumatore di sigaretta – che, fino a qualche anno fa, sembrava tramontato. Anche l’anno passato, per tutti l’anno della pandemia, ha visto un aumento notevole del consumo di tabacco in tutto il mondo. Lungi dall’essere conclusa, questa battaglia è quindi ancora in pieno svolgimento; per questo motivo, bisogna agire subito.”

I dati relativi al consumo di tabacco nel mondo derivano da OMS e CDC.

Per quanto riguarda la situazione italiana, consulta le pagine ISS e SIPD.

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