Si chiude con un bilancio estremamente positivo il ciclo di webinar dedicati all’OCD 2021, che hanno visto un accresciuto interesse da parte degli Odontoiatri al tema della prevenzione e dell’intercettazione precoce dei tumori del cavo orale.
Il Presidente di Fondazione ANDI Onlus, Evangelista Giovanni Mancini e il Segretario culturale ANDI, Virginio Bobba, esprimono le loro comuni considerazioni sull’esito dei tre appuntamenti che erano in calendario, sottolineando come, tra i tanti aspetti negativi causati dalla pandemia, il dover ricorrere a strumenti come piattaforme digitali e webinar, faciliterà la creazione di convegni e occasioni formative. “Non avendo potuto svolgere l’Oral Cancer Day 2021 nella modalità tradizionale, abbiamo utilizzato le risorse telematiche sulle quali, proprio a causa COVID, avevamo appoggiato il programma formativo ANDI – conferma Virginio Bobba – superando la soglia delle 500 utenze disponibili: una sorpresa inaspettata. Un riscontro che ha travalicato quello che ci si poteva prevedere quando, ad inizio pandemia, ci siamo trovati a dover mantenere la “continuità formativa”, grazie alle nuove opportunità digitali, implementandola ulteriormente attraverso l’interattività e il dinamismo dei webinar sincroni.”
“Proprio grazie alle piattaforme digitali, abbiamo potuto avere in collegamento importanti colleghi dal Marocco e dalla Turchia – aggiunge Evangelista Giovanni Mancini – sviluppando opportunità anche per il futuro, perché laddove possibile e necessario continueremo a realizzare eventi di questo tipo. La condivisione, soprattutto in campo internazionale, è importante, perché professionisti, magari molto distanti geograficamente, sono molto uniti nel contrasto di determinate patologie.
Da questi incontri è emerso con forza il ruolo dell’Odontoiatra nella prevenzione dei tumori del cavo orale, come ha sottolineato un dei relatori, Sergio Gandolfo, Docente universitario piemontese: “Il grande interesse destato e il successo di pubblico conferma la crescente attenzione degli Odontoiatri al tema del tumore del cavo orale.
Sono, infatti, proprio i dentisti con i loro team, i soggetti d’elezione per intercettare precocemente i primi segnali di questa malattia, particolarmente pericolosa proprio perché inizialmente asintomatica e non percepibile da chi ne è colpito.
La sensibilizzazione e l’informazione verso il pubblico sono ora fondamentali. Mentre alcune tipologie di tumore sono note a tutti, ancora troppo pochi conoscono l’esistenza del cancro del cavo orale.
L’Odontoiatra deve diventare il punto di riferimento per tutti nella prevenzione e le campagne come l’Oral Cancer Day sono determinanti nel contrasto precoce alla malattia”.
Altrettanto positivi i commenti di Monica Pentenero, anch’essa docente nell’ateneo di Torino: “Questa opportunità, nata in funzione del periodo che stiamo vivendo, ha dato la possibilità di raggiungere un numero di colleghi molto vasto e maggiore di quello che avremmo potuto fare con iniziative locali e la loro attenzione verso questa tematica è stata confermata dalle molte domande poste. Abbiamo voluto dare ai professionisti indicazioni ed informazioni su come un aspetto clinico possa essere indicativo di qualche problema, sulla base di determinate caratteristiche. L’aspetto centrale è sensibilizzare verso la tematica e dare agli Odontoiatri indicazioni semplici da poter utilizzare nell’ambito della pratica quotidiana, per gestire al meglio i loro pazienti”.
“Un format diverso rispetto al passato – conferma Giuseppina Campisi, docente dell’Università degli Studi di Palermo – con più momenti di formazione nell’ambito di quelle che sono le esperienze italiane, sia della scuola di Palermo sia della scuola di Torino, ma anche delle esperienze straniere. L’idea di coinvolgere la FDI è stata di respiro internazionale e ha permesso di aprire all’area del Mediterraneo. C’è stata tanta competenza da parte di tutti i relatori e di tutte le relatrici ed il segno dei tempi è anche il maggiore coinvolgimento in termini di attività scientifiche e di ricerca da parte delle colleghe di sesso femminile. Sono state giornate di riflessione collettiva sul fatto che possiamo fare tantissimo soltanto migliorando la nostra capacità di comunicazione e di dedizione al nostro paziente. Abbiamo anche ripassato in maniera pratica le lesioni cosiddette campanello d’allarme, con un linguaggio diretto e di vera colleganza con i colleghi ANDI che ci hanno seguito con grande attenzione”.