Si alza il livello dell’interlocuzione politica per il coordinamento intersindacale denominato Alleanza per la Professione Medica (APM), a sostegno delle richieste di partecipazione attiva di Medici e Odontoiatri nella riforma del PNRR.
Alcuni dei protagonisti di questa giornata esprimono le proprie considerazioni al termine della presentazione di Piazza Monte Citorio. Nell’ordine, le video interviste di Carlo Ghirlanda, Presidente ANDI nazionale, di Antonio Magi, Segretario generale SUMAI e portavoce del coordinamento APM e le dichiarazioni di Rossana Bondi, Vicepresidente della XII Commissione Affari Sociali e di Silvestro Scotti, Segretario generale FIMMG.
Carlo Ghirlanda:
Antonio Magi:
“Grande assente in questo PNRR è il tema della prevenzione – ha dichiarato l’On. Rossana Bondi, – che invece deve essere in cima agli obiettivi di una riforma vera del nostro sistema sanitario nazionale, insieme all’innovazione. Un altro problema d’attualità, di cui si sta discutendo in questi giorni al Senato è relativo alla possibilità per gli Odontoiatri, quindi per i professionisti, di avere la maggioranza nelle società che esercitano l’odontoiatria. Siamo l’unica professione intellettuale che non è riuscita a mantenere il 51% di quote in capo ai professionisti e questo è intollerabile. Persino l’Europa, che parla continuamente di liberalizzazione, ha sempre tenuto al riparo le professioni sanitarie ed a mio avviso è assolutamente in linea con ciò che noi vorremmo”.
“L’evento di oggi vuole rappresentare anche nel nominativo dell’alleanza della professione medica un momento di confronto che supera in qualche modo quella che a noi appare una discussione anche abbastanza superficiale delle dinamiche contrattuali – dichiara Silvestro Scotti – che qualificano l’intervento dei professionisti all’interno del settore sanitario nazionale, quindi conseguentemente nell’impegno per il piano di resistenza e resilienza, PNRR.
In questo momento l’importante è che i professionisti medici ed Odontoiatri siano sinergici rispetto a quella che è la collaborazione tipica di professionisti intellettuali. I professionisti intellettuali devono saper cogliere, sulla base delle loro competenze, della loro conoscenza e coscienza, la capacità di collaborare in équipe multidisciplinare ed avere relazione tra di loro per dare vantaggio al paziente. Nello specifico, l’esempio che mi è venuto più tipico è quello della relazione con un soggetto come l’Odontoiatra che nel nostro sistema di fatto è un soggetto prevalentemente libero-professionale che comunque contribuisce in qualche modo alla salute del cittadino ed al servizio pubblico, molte volte anche identificando rispetto alle sue azioni specifiche professionali dei segnali, che portati nell’ambito medico possono garantire in prevenzione primaria lo sviluppo e l’analisi di una patologia cronica”.