Dopo due giorni intensi di lavoro in Commissione Affari Sociali, il decreto è approdato alla Camera che lo ha approvato, rimandandolo al Senato, dove è atteso un probabile voto di fiducia che porterà il documento in Gazzetta Ufficiale per diventare così esecutivo a tutti gli effetti.
La principale modifica al passaporto verde riguarda la sua validità che viene estesa da 9 a 12 mesi, mentre fa il suo debutto ufficiale il test salivare molecolare, che si aggiunge al tampone antigenico, al fine di valutare la negatività al virus e ottenere le 48 ore di certificazione, ma garantisce una procedura decisamente meno invasiva.
La proroga a 12 mesi viene confermata anche per coloro i quali, dopo aver contratto il virus ed esserne risultati guariti, hanno fatto una dose vaccinale. Rimane invece di 6 mesi la validità del Green Pass per i guariti che non si sono sottoposti al vaccino.
Vengono estesi al 30 novembre i prezzi dei tamponi così come erano stati previsti fino al 30 settembre ovvero 8 euro per i ragazzi dai 12 ai 18 anni e 15 euro per gli adulti.
L’Onorevole Rossana Boldi, che ha presieduto i lavori della Commissione Affari Sociali, di cui è Vicepresidente, ha dichiarato:
“Abbiamo voluto rimarcare la nostra contrarietà all’obbligo vaccinale, sebbene io personalmente abbia dichiarato che, per quanto riguarda i sanitari, sono
favorevole a tale misura poiché, in questo caso l’obbligo riguarda un contesto specifico di lavoro e di responsabilità verso sé stessi e verso i pazienti, una condizione del tutto particolare rispetto a qualsiasi altro tipo di lavoro o professione.
Per quanto concerne i lavoratori e i cittadini in generale, credo che bisognerebbe arrivare a spiegare loro che è giusto vaccinarsi e che non bisogna avere timore verso il vaccino, che rappresenta una delle armi per convivere con questo virus nel lungo
periodo.
Gli emendamenti presentati da Lega e Movimento Cinque Stelle, che si aggiungono a quello presentato dal PD, sempre in tema di estensione del Green Pass, sono mirati a rendere la situazione meno gravosa per le persone e rappresentano, soprattutto, una misura di buon senso. Riguardo all’estensione del Green Pass a 12 mesi anche per i guariti ai quali sia stata somministrata una dose di vaccino abbiamo comunque chiesto che venga fatta una ulteriore riflessione, in quanto bisogna equiparare la vaccinazione al fatto di aver vissuto la malattia, anche
perché, da quanto sappiamo, risulta generalmente più protetto chi è stato contagiato e poi è guarito, rispetto a chi ha effettuato il vaccino senza ammalarsi. Questa dovrebbe essere la regola che vale anche per altre malattie. Abbiamo discusso a lungo riguardo questa incongruenza e manca, al momento, un parere del CTS,
ma io non intendo demordere.”
Alla luce di queste modifiche il Prof. Manzoli, medico epidemiologo, Professore ordinario e Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Ferrara ha commentato: “Riguardo al test salivare ci sono ormai tanti studi, anche se con risultati contrastanti, ma questo vale anche per il tampone naso-faringeo. Ogni laboratorio, soprattutto a livello internazionale, può usare diverse sequenze geniche del virus e diversi cicli per effettuare il tampone. A seconda di quelle che sono, quindi, le regole applicate da ogni singolo laboratorio, i risultati sono piuttosto diversi tra loro. In generale, il test salivare a mio avviso è un’ottima opzione, almeno dall’analisi che ho effettuato su diversi studi nei mesi scorsi, a condizione che effettivamente i test utilizzati rispondano a certe caratteristiche di affidabilità e di qualità.
Per quanto riguarda poi la gestione del test per l’utente, questa tipologia di test ha l’enorme vantaggio di essere molto meno fastidioso e più semplice da effettuare.
Condivido anche la scelta di estendere a 12 mesi la validità del Green Pass, in quanto i vaccini, alla prova dei fatti, sembrano garantire un buon livello di protezione dal virus, generalmente anche entro un anno dalla loro somministrazione.”
“L’Associazione Nazionale Dentisti Italiani ritiene che la vaccinazione per gli Odontoiatri e per tutti i professionisti che operano in ambito medico sia un dovere sia etico che deontologico – afferma il Presidente nazionale ANDI, Carlo Ghirlanda – per questo l’Associazione ha sostenuto fin da subito l’obbligatorietà del vaccino per queste categorie. La possibilità di prorogare la validità del Green Pass da 9 a 12 mesi rappresenta una scelta coerente alle conferme che progressivamente provengono dal mondo della ricerca, laddove è stata superata la soglia precauzionale inizialmente individuata e i vaccini continuano a confermare una protezione efficace”.