Uno degli aspetti innovative della Congiunturale 2021 sul 2020 riguarda le caratteristiche immobiliari e strumentali dello studio odontoiatrico. Se analizziamo il numero totale dei locali, intesi come stanze dello studio di un dentista, vediamo che il 76,8% si riferisce a locali in un numero compreso fino a cinque. Il 21% corrisponde invece a studi da 6 a 10 locali e solo il 2,2% a studi con oltre 10 locali.
Quindi, nella fattispecie si evince che quelli degli odontoiatri sono studi piuttosto piccoli. Un altro dato molto importante è il numero dei riuniti all’interno dello studio: il 67,2% è riferito a studi con un massimo di 2 riuniti, il 28,3% da 3 a 4 riuniti e solo il 4,5%sono studi grandi, con oltre 5 riuniti. Facendo riferimento alla superficie di estensione dello studio si evince che il 44,8% rientrano in 80 metri quadrati, mentre il 47,5% è riferito a studi con una estensione che va da 81 a 160 metri quadrati.
Gli studi oltre i 160 metri quadrati, dunque di grandi dimensioni, sono soltanto il 7,7%.
Da questa fotografia possiamo dedurre che, in generale, gli studi dei dentisti italiani sono relativamente piccoli.
Analizzando la tipologia immobiliare, gli appartamenti in condominio o, meglio, lo studio in versione appartamento in condominio, è rappresentato dal 68,8% del totale degli studi, mentre il 13,9% si riferisce ai cosiddetti negozi su strada, ovvero studi con vetrina, al piano terra.
L’1,6% sono studi con vetrina allocati all’interno di centri commerciali, mentre il 10,7% son situati in fabbricati indipendenti, in stile cielo-terra.
Ascolta il podcast QUI