Intervista a Sabrina Santaniello, Presidente ANDI Roma e Segretario ANDI Nazionale e il Dott. Giuliano Ferrara, Segretario ANDI Roma e Coordinatore Documento Politico ANDI Roma.
Il Congresso politico nazionale ANDI 2021 dal titolo ‘’Obiettivo lavoro, riformare per crescere’’ può essere definito l’evento di condivisione più importante di tutto il mandato. Il Congresso che avrebbe dovuto tenersi circa due anni fa, rimandato per l’emergenza Covid, ha da sempre lo straordinario compito di definire le scelte dell’Associazione perché esse divengano patrimonio e opportunità per tutti gli iscritti. Si tratta di definire un piano strategico che deve coinvolgere tutti gli associati e i dirigenti ANDI per mettere a fuoco le necessità, le opzioni e i percorsi, costituire progetti per il futuro al fine di assegnare una delega agli organismi associativi e all’esecutivo nazionale guidati dal Presidente, per poter agire concretamente. Desidero infine fare una considerazione proprio sul significato del nome scelto per questo congresso politico ‘’Obiettivo lavoro riformare per crescere’: ANDI deve essere riformata per crescere numericamente in modo da conseguire un maggior peso politico, ma anche per essere di supporto al professionista mettendo in campo nuove strategie che possano sostenere i professionisti nel loro lavoro quotidiano e, contemporaneamente, incidere sui decisori politici. Siamo stati chiamati ad un confronto endoassociativo dal quale sono scaturite soluzioni concrete per l’Associazione, per la professione e i professionisti. Da Segretario Nazionale posso assicurare che fino a oggi ANDI ha fatto quanto possibile per la categoria che rappresenta. Sin d’ora, avendo ricevuto mandato dall’Assemblea dei delegati, l’Associazione si dovrà strutturare per fare quanto necessario. Riformare è difficile, ma non impossibile purché la riforma rimanga coerente con i parametri e i valori di riferimento che da sempre guidano la nostra realtà. E’ necessario soprattutto compiere scelte coraggiose per assicurare un domani ai nostri giovani e affinché la natura intellettuale e deontologica della nostra professione non scompaia con la nostra generazione.
Dott. Ferrara che lei ha coordinato i lavori del contributo dato dalla sezione romana al nazionale ci può dare un commento sui risultati ottenuti?
Nel palazzo austero dell’Università gregoriana, con i suoi ambienti francescani che invitano all’essenzialità, si è svolto il Congresso politico di ANDI che aveva lo scopo di una valutazione collegiale degli anni trascorsi dell’attuale presidenza, ma soprattutto di una definizione collegiale di un piano strategico per il futuro. Lo scopo – come appare dal voto di approvazione finale – risulta raggiunto: 423 favorevoli /7 contrari /11 astenuti. Questo dopo i molti interventi degli iscritti a parlare praticamente senza limiti di tempo, più i contributi inviati dalle sedi provinciali.
Quali sono i punti centrali evidenziati?
1 ) La definizione dello studio libero professionale come modello più adatto a rispondere alle necessità di cura e di prevenzione, per la sua presenza capillare sul territorio. ( Sono ancora 60.000 tali studi che rappresentano un ineguagliabile servizio di ”Medicina di prossimità ”)
2) La necessità di stimolare nei giovani l’ambizione a essere titolare di studio
3) Le enormi criticità legate ai condizionamenti impropri sia di gestione che di terapia insiti nell’attuale sistema dei Fondi e delle Società commerciali
4) La sfida di creare un Fondo ANDI realizzato con le competenze ”di chi il lavoro lo fa e non campa sul lavoro degli altri” e che sia guida per il futuro a tutto il comparto.