Recentemente su Terzjus Report 2021 – l’Osservatorio di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale -, si legge che da un sondaggio è emerso come la riforma del Terzo settore in Italia sia stata apprezzata da più dell’80% dei soggetti interessati. Ma la lentezza della sua attuazione, la farraginosità di molti punti mai chiariti e, soprattutto, la mancata attuazione proprio del RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore), rischiava di sprecare questo enorme tentativo di riordino di un comparto che ha ormai un valore economico stimato in circa 80 miliardi di euro, pari al 5% del PIL.
Ora l’agognato avvio del RUNTS che coinvolgerà a breve anche la nostra Fondazione ANDI Onlus, fissato per il 23 novembre, è certamente un fatto positivo e una tappa fondamentale nella concretizzazione della riforma. Purtroppo ci sono ancora alcune ombre proprio sull’entrata nel registro delle Onlus e sul quadro fiscale in cui dovranno operare. Questi temi saranno oggetto di una comunicazione separata.
Sembra che le Onlus potranno iscriversi al RUNTS entro il 31 marzo dell’anno di imposta successivo all’autorizzazione della Commissione europea sulle agevolazioni fiscali, e che, per ora, potranno continuare a essere registrate all’Anagrafe delle Onlus e ad applicare lo statuto coerente con la relativa normativa Onlus.
Inutile sottolineare, quindi, quanto sarà necessario avere certezze in tempi rapidi sia sul quadro fiscale sia sulla gestione del periodo transitorio per le Onlus.
Da instancabile ottimista, comunque, penso che al momento attuale non ci resti che guardare con fiducia al futuro e riconoscere il grosso lavoro fatto sinora.
Evangelista Giovanni Mancini
Presidente Fondazione ANDI Onlus