Giornata dedicata a tracciare il quadro generale della professione odontoiatrica organizzata da ANDI Taranto in collaborazione con il Centro Studi ANDI. Appuntamento sabato 22 gennaio alle ore 9,00 all’Hotel Mercure Delfino per i primi 60 che invieranno la propria adesione all’indirizzo mail dott.nobilevito@gmail.com, mentre per tutti gli altri sarà disponibile la registrazione dell’evento sulla piattaforma Brain.
Relatori il Tesoriere ANDI Emilia-Romagna, Gerardo Ghetti e il Coordinatore del Centro Studi ANDI, Roberto Calandriello, con gli interventi del Presidente nazionale ANDI, Carlo Ghirlanda, del Presidente nazionale CAO, Raffaele Iandolo e del Presidente del Corso di laurea in Odontoiatria dell’Università di Bari, Vito Crincoli.
Questo per noi è un momento fondamentale – dichiara il Presidente di ANDI Taranto, Vito Nobile -, perché il ricambio generazionale può rappresentare la possibilità di mantenere quello che è stato il nostro grande sogno fin da ragazzi, ossia il modello libero professionale. La cosiddetta “gobba pensionistica” si presenterà fra pochi anni e dobbiamo cogliere l’opportunità di unire le esigenze del giovane che vuole continuare il nostro sogno e di noi che vogliamo portare avanti l’assistenza che è stata garantita per decenni ai nostri pazienti.
Interviene Roberto Calandriello, Coordinatore del Centro Studi ANDI: La questione centrale dell’incontro è il ricambio generazionale: per arrivare a questo obiettivo è necessario fare un significativo preambolo, ossia descrivere agli associati che saranno presenti come è costituita nei numeri la nostra professione. Dati che indicano il preciso numero degli odontoiatri o la possibilità di spesa dei pazienti e il conseguente problema dell’offerta professionale rispetto alle entrate economiche: possiamo reagire a questa difficoltà guardando a ciò che altre professioni intellettuali hanno già fatto, come commercialisti, avvocati, ingegneri, architetti o ragionieri, ossia unirsi, poiché, più che mai oggi, l’unione fa la forza. Si arriva così al punto centrale, ossia l’aggregazione professionale, che permette di portare avanti il ponte generazionale, passando dal giovane, all’adulto, all’anziano, i tre pilastri fondamentali per procedere ad un passaggio corretto. Il ruolo di ANDI è quello di essere promotore di questa iniziativa, che deve nascere certamente dai territori, ma dev’essere coordinata da una Commissione nazionale