Il 4 Febbraio si celebra la giornata internazionale contro le patologie tumorali. Patrocinato dall’OMS e promosso da una rete di associazioni e fondazioni diffuse a livello globale, il World Cancer Day ha negli anni attratto l’attenzione dei maggiori enti regolatori nazionali ed internazionali, focalizzando l’attenzione sull’importanza di un approccio tripartito e condiviso nella lotta ai tumori: incentivi alla ricerca, da sviluppare in chiave multidisciplinare; sensibilizzazione degli attori istituzionali, con l’obiettivo di sviluppare strategie innovative e incisive nella gestione di queste patologie; diffusione di una cultura della prevenzione universale, basata su una prassi di controllo e sulla selezione di corretti stili di vita. Nel mondo, oltre 9,6 milioni di morti l’anno – 1 decesso su 6 – sono direttamente attribuite a tumori di varia natura: complessivamente, questo fa delle patologie tumorali la seconda causa di morte per la popolazione globale. Dati questi, sostengono gli esperti di OMS e Nazioni Unite, che con tutta probabilità sottostimano un problema il quale, in molte aree del mondo, sta crescendo ad un passo incrementale. Non a caso, la campagna di quest’anno ha assunto il motto “Close the care gap!”, invitando il mondo ad un approccio più equo nell’approccio a questa malattia.
L’Unione Europea è profondamente impegnata nella lotta ai tumori. Il vecchio continente, abitato da appena un diciottesimo della popolazione mondiale, conta un settimo della mortalità totale per patologie tumorali: ne consegue che il dato di incidenza europeo per queste patologie risulti doppio rispetto alla media globale. Nel 2018, l’OMS riporta per l’Europa una stima di 3,5 milioni di diagnosi e 1,4 milioni di decessi confermati. Una statistica pesante, che apre ad una previsione per il futuro ancora meno rosea: se il trend non verrà invertito, infatti, si calcola che i decessi per tumore saranno destinati a raddoppiare entro il 2035, a fronte di una popolazione europea cronicamente in calo. Polmone, fegato, stomaco e colon-retto sono le zone più frequentemente colpite, responsabili di circa il 42% della mortalità totale.
Nel 2021, le numerose iniziative promosse dalla Commissione sono state riorganizzate all’interno dell’EU Beat Cancer Plan, il primo piano europeo mirato espressamente alla lotta ai tumori. Con i suoi 12 punti programmatici, questo programma mira a coordinare iniziative di diverso tipo, mirate ad un unico obiettivo: l’inversione di marcia dell’incidenza tumorale sulla popolazione europea. L’EU Beat Cancer Plan si propone degli obiettivi ambiziosi, assumendo un orizzonte e una prospettiva molto ampia nella lotta contro il tumore, sottolineando l’importanza di una collaborazione multiattoriale per arginare questa emergenza silenziosa, in grado di affrontare non solo gli aspetti clinici della patologia, ma a monte quelli sociali e culturali. Anche per questo motivo, ad un anno dalla sua prima formulazione, lo scorso Gennaio il piano è stato ripresentato dalla Commissione che, nel presentarne gli obiettivi per il prossimo futuro, ha aperto la possibilità di un suo aggiornamento tramite partecipazione diretta agli enti interessati alla sua applicazione.
In accordo con il CED, Consiglio Europeo dei Dentisti, ANDI si è unita a numerose associazioni di categoria europee nel richiedere che anche il tumore del cavo orale, ad oggi non esplicitamente citato dall’EU Beat Cancer Plan, sia inserito a pieno titolo all’interno di questo programma. I dentisti europei hanno infatti notato come, nonostante condivida con i principali tumori espressamente citati dal documento molte caratteristiche, una delle più incisive forme tumorali presenti in Europa non figurasse a pieno titolo all’interno di questa pianificazione, richiedendo che questa lacuna venisse colmata. In accordo con lo spirito del progetto, il CED ha sottolineato come informazione, prevenzione e intervento sugli stili di vita siano la chiave per abbattere la mortalità di questa patologia, che nel 2020 è stata diagnosticata in oltre 45.000 pazienti, risultando letale in più di un terzo dei casi. Una prassi di igiene orale corretta e controlli odontoiatrici saltuari sono sufficienti, si legge nella proposta, per una corretta e precoce identificazione della patologia, fattore che da solo aumenta notevolmente le possibilità di sopravvivenza del malato.
Il tumore del cavo orale rappresenta un paradosso clinico: facilmente diagnosticabile e risolvibile se rilevato precocemente, diventa tuttavia estremamente letale se ignorato, facendo registrare una mortalità media pari a quella dei cosiddetti big three – polmone, prostata e colon/retto – commenta Ferruccio Berto, Vicepresidente Nazionale e Responsabile Commissione Esteri ANDI-, come dentisti, abbiamo il dovere di intervenire a tutela della popolazione, facilitando la cultura della prevenzione e del monitoraggio per questa tremenda malattia. La nostra distribuzione sul territorio e la fiducia che i nostri pazienti ripongono in noi inoltre ci rendono i candidati ideali per promuovere una vasta campagna di sensibilizzazione sul tema: abbiamo assistito come in molti altri casi, ad esempio per il tumore della cervice uterina, una corretta informazione del paziente abbia generato una vastissima rilevanza per la problematica, promuovendo una campagna di screening in grado di far crollare i decessi. Le numerose iniziative promosse da ANDI su questo tema, prima fra tutte quella dell’Oral Cancer Day (14 maggio 2022), hanno in conclusione un solo obiettivo: testimoniare a pazienti e professionisti che, contro questa patologia, l’azione è possibile, e spesso è risolutiva.
World Cancer Day: leggi qui i dati dell’OMS e il Programma 2022
EU Beat Cancer Plan: leggi qui la Dichiarazione Originale e i 12 Punti Programmatici
Aggiornamento EU Beat Cancer Plan: leggi qui la Dichiarazione Paesi CED Oral Cancer Day 2022: accedi al materiale sul sito di ANDI Fondazione