Si rinnova la partecipazione ANDI al convegno scientifico nazionale tenuto dalla Bulgarian Dental Association. Quest’anno ridotto a due sole giornate per necessità organizzative, questo convegno è diventato con il tempo un punto di incontro privilegiato per numerosi ricercatori dell’area balcanica e mitteleuropea. Nella sua veste virtuale, il convegno è riuscito a superare le barriere imposte negli ultimi due anni dalla pandemia, facendo registrare nei momenti di maggior affluenza una platea di oltre 600 uditori. Quest’anno, ANDI è stata rappresentata dalla dott.ssa Angela Rovera (Queen Mary University, Londra), ANDI Cuneo, con una relazione di ampia portata sulle potenzialità della saliva nel tracciamento dei marcatori tumorali.
La saliva, un fluido spesso dato per scontato, si è rivelata in realtà una cartina tornasole preziosa per l’indagine di molte patologie sistemiche; quella parotidea inoltre, al centro della presentazione, si è dimostrata in grado di rintracciare i processi metabolici comunemente associati con la presenza di tumori al colon. A differenza delle altre cellule, le cellule tumorali sono in grado di alterare i processi metabolici del malato, per riuscire a proliferare anche in un contesto povero di nutrienti. Sottoponendo i campioni di saliva prelevati da una paziente oncologica lungo il suo percorso terapeutico ad una spettroscopia protonica di risonanza magnetica nucleare (1H-NMR), la dott.ssa Rovera e il suo team sono stati in grado di seguire precisamente l’andamento della malattia, dai primi esami fino al momento della remissione, tracciando la presenza di acetati, saccaridi, tirosina e acidi grassi.
Questo progetto di ricerca ha confermato, in linea con la letteratura più aggiornata, come l’esame della saliva parotidea consenta uno screening ampio per forme tumorali diverse. La saliva parotidea è un campione preciso e incontaminato, se prelevato correttamente. Inoltre, a differenza di molti altri fluidi, è semplice nella gestione, non richiede attenzioni specifiche in fase di trasferimento e, soprattutto, è facilmente ed economicamente acquisibile, senza sottoporre il paziente a preparazioni dispendiose o disagevoli. Nonostante, quindi, il gold standard per la diagnostica di tumore al colon resti la colonscopia, non sottovalutiamo a prescindere questa forma di indagine, la quale merita ulteriori studi.
Nel dibattito che è seguito alla presentazione, la dott.ssa Rovera ha aperto a nuove prospettive per la professione: Nonostante la spettroscopia 1H-NMR richieda delle strumentazioni complesse, la trasferibilità e la mobilità dei campioni di saliva consente ad un singolo laboratorio attrezzato di servire aree molto vaste. Pensiamo a come la professione odontoiatrica potrebbe interagire virtuosamente con questi processi, creando reti di screening e prevenzione estremamente pervasive. Necessario diventa, a questo punto, l’aggiornamento del professionista anche in questo ambito di ricerca e applicazione, oltre all’integrazione e il confronto con gli altri specialisti che si occupano del paziente oncologico sul territorio.
ANDI è sempre stata proattiva su questa tematica, in prima linea sul fronte della prevenzione tumorale, sostenendo l’importanza di una diffusa cultura della prevenzione basata su una pratica di screening,” ha commentato il dott. Ferruccio Berto, Vicepresidente Nazionale e Responsabile Commissione Esteri ANDI. “Dal mese della prevenzione all’Oral Cancer Day, l’associazione ha promosso la consapevolezza e la rilevanza di queste pratiche per la salute dei pazienti, informando il cittadino e formando il professionista nel modo più adeguato. Queste recenti prospettive, ricercate con acume dalla dott.ssa Rovera e da tanti altri soci ANDI, aprono a una nuova capacità d’azione per l’odontoiatra moderno, sempre più integrato all’interno di un panorama di benessere considerato a tutto tondo.