Nel nostro Paese l’emergenza legata alla diffusione del COVID-19, oltre che sanitaria, è diventata sempre più sociale. Nei due anni di pandemia infatti la condizione economica delle persone è profondamente mutata con un milione di poveri assoluti in più rispetto al pre-Covid: 5,6 milioni in totale, pari a 2 milioni di famiglie. Tra di loro, un milione e 337 mila minori non hanno l’indispensabile, e questo è l’aspetto più iniquo tra le varie disuguaglianze, perché colpisce chi non ha né i mezzi né gli strumenti per migliorare la propria condizione ed è totalmente incolpevole per la situazione che sta subendo. Tra le famiglie cadute in povertà assoluta durante il primo anno di pandemia – secondo i dati Caritas – il 65% risiede al Nord, il 21% nel Mezzogiorno, il 14% al Centro.
Fondazione ANDI con i suoi medici volontari è da tempo impegnata in progetti di supporto alle fasce più deboli della popolazione. Ne sono esempi il decennale accordo con ACSE – Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi a Roma per offrire assistenza odontoiatrica gratuita a migranti e rifugiati presso l’ambulatorio “Padre Renato Bresciani”, oppure quello più recente con Caritas e l’Associazione Stenone a Firenze per curare i senza dimora e le persone in gravi difficoltà economica. Risale invece al 2011 “Adotta il sorriso di un bambino”, il nostro progetto di prevenzione e cura della salute orale dedicato ai minori fuori famiglia, ospiti di comunità educative in numerose province d’Italia. Un’attenzione verso i più deboli da parte dei soci ANDI che trova conferma a Bologna nel “Progetto San Petronio”. Attivato nel 2016 da ANDI Bologna, in collaborazione con la Curia locale, nella figura dell’Arcivescovo Matteo Zuppi, si occupa di fornire assistenza odontoiatrica alle persone indigenti secondo un meccanismo virtuoso di collaborazione tra gli studi coinvolti e la Fondazione San Petronio che sostiene economicamente l’attività.
“I pazienti segnalati dalla Curia – spiega Massimiliano Medi, presidente ANDI Bologna – vengono sottoposti a una prima visita effettuata da uno dei membri di una Commissione, costituita da sei soci ANDI Bologna, che si occupa di valutare le necessità odontoiatriche. Elaborato il piano di trattamento sulla base di un tariffario calmierato, che consente agli studi di rientrare delle spese vive, la Commissione sottopone il preventivo alla Curia che, una volta accettato, se ne fa carico economicamente. Il paziente viene quindi indirizzato a uno dei 50 studi disponibili sul territorio cittadino.
Partner dell’iniziativa è anche lo studio di radiologia RADMEDICA Bologna che esegue le indagini radiografiche in forma totalmente gratuita. In questi sei anni di attività – prosegue Medi – abbiamo erogato circa 4500 prestazioni e trattato oltre 400 pazienti. Si tratta per circa la metà dei casi di cittadini italiani che, purtroppo, per diversi motivi, si trovano in condizioni di difficoltà. C’è chi ha perso il lavoro ma anche chi ne ha uno ma non arriva comunque alla fine del mese. Altri sono pazienti complessi anche da un punto di vista sociale. A tutti garantiamo le stesse modalità di cura riservate ai pazienti privati.”