Il Presidente nazionale Carlo Ghirlanda, in una nota oggi inviata a tutti i componenti della 5°Commissione permanente del Senato (Programmazione economica e Bilancio), della 6° Commissione (Finanze e tesoro) e alle corrispondenti Commissioni della Camera dei Deputati, ha rilevato come l’obbligo del pagamento con mezzi tracciati per le prestazioni sanitarie rese all’interno di strutture private non convenzionate con il servizio sanitario nazionale ipotizzato all’art. 85 del testo attuale del provvedimento legislativo, tra cui in particolare le visite odontoiatriche pena la perdita della detrazione fiscale Irpef, rischia di creare gravi problemi nella fetta di popolazione più anziana del Paese, quella più legata all’uso del contante e con minor confidenza con i pagamenti elettronici. Aspetto di particolare rilevanza, in funzione del fatto che sono circa 4 milioni gli anziani che ricorrono ogni anno a terapie odontoiatriche, per le quali circa la metà di essi spende meno di duecento euro.
Ghirlanda sottolinea anche come nessun rilievo venga dato alla certezza di effettivo funzionamento delle reti telefoniche e digitali tramite le quali dovrebbe avvenire il pagamento e come si venga, di conseguenza, ulteriormente a determinare una discriminazione rispetto al criterio di universalità del SSN, in particolare in un settore dove l’intervento dello Stato è già limitato quale quello delle cure odontoiatriche.
Un vero paradosso, quando studi e indagini epidemiologiche, nazionali ed internazionali, sottolineano come avere una bocca sana in età avanzata non è soltanto una questione estetica, ma soprattutto di salute generale. Chi tra gli over 65 ha problemi dentali, infatti, ha anche un rischio più elevato di sviluppare altre malattie: dalla depressione al declino cognitivo, dal diabete all’infarto del miocardio.
Questo limite imposto dalla nuova manovra finanziaria va verso la strada opposta all’obiettivo del Ministero della Salute di favorire la salute della persona, compreso quindi anche il cavo orale.
La nota di ANDI si conclude sottolineando come in questo modo si persegua l’errore di considerare l’odontoiatria come un bisogno di salute avulso dal contesto di benessere generale dell’individuo, in particolare nei soggetti anziani e non si raggiunga in tal modo alcun obbiettivo economico per lo Stato: in campo odontoiatrico servono invece più incentivi di sostegno, anche fiscali, a loro dedicati.
In ultimo, ANDI auspica che tale misura sia prontamente riconsiderata e quindi non ricompresa fra quelle che saranno presenti nel testo finale della manovra di bilancio 2020: si tratta di una scelta che riguarda la sfera della salute, che non può essere gestita nella logica finanziaria e fiscale.