Dopo l’azione di 12 iscritti a varie Omceo contro l’Enpam ANDI con gli altri più rappresentativi sindacati medici (Fimmg, Fimp, Sumai-Assoprof) sostiene l’azione del CdA dell’Ente di previdenza di medici e dentisti e ne motiva il perché. Di seguito il testo controfirmato dai Presidenti delle quattro sigle sindacali.
Oggetto: Nota 17089/RCR/gp OMCeO Milano del 25.10.12.
Gentili Colleghi,
trasmettiamo in allegato, per Vostra opportuna conoscenza, la nota diffusa dall’Ordine di Milano e firmata da dodici colleghi, presumibilmente a titolo personale, ai quali riteniamo di dover rispondere con le seguenti considerazioni.
Il Giornale della Previdenza ENPAM (n° 7-2012) illustra alcune delle tutele aggiuntive che la Categoria medica e odontoiatrica è riuscita a darsi. Il Presidente nel suo editoriale afferma : “Ciò avviene grazie all’esistenza di un Ente previdenziale privato e autonomo che può darsi regole adattate alle specificità professionali dei suoi Iscritti. Oltre ad un sistema previdenziale virtuoso, infatti, l’ENPAM garantisce una indennità anche alle mamme senza redditi o l’assistenza ai colleghi colpiti da calamità o da altre situazioni di bisogno. Crediamo di fare cose buone, perseguendo allo stesso tempo un generale obiettivo di contenimento delle spese. La realtà è quella di una Fondazione sana che continuerà a pagare pensioni come ha sempre fatto”.
Orbene tutto ciò è frutto di una attenta analisi di tutte le criticità presenti e future di sistema che hanno determinato nella Fondazione una serie di Riforme sia strutturali sia funzionali tutte tendenti a superarle con una attività di monitoraggio e cambiamento continuo, considerando anche gli scenari e le congiunture possibili. Tutto è ampiamente dimostrabile e documentato, anche attraverso le centinaia di delibere agli atti della Fondazione e degli studi attuariali eseguiti.
Si resta perplessi, quindi, nel constatare come i firmatari della lettera di cui all’oggetto, incuranti del danno, non solo d’immagine, che alcuni di loro hanno arrecato e arrecano alla Fondazione con le note iniziative in materia di “investimenti patrimoniali”, esaurita ogni argomentazione, essendo sotto gli occhi di tutti la fatuità delle affermazioni utilizzate a supporto, abbiano aperto un nuovo filone che potremmo intitolare “capacità previdenziale”, con il chiaro obiettivo di colpire la Fondazione nella sua specifica missione o oggetto dell’attività che è la Previdenza.
L’Ente ha risposto con i fatti avendo presentato, primo fra tutte le casse privatizzate, al Ministero la proposta di Riforma che incrocia puntualmente tutte le previsioni dell’art. 24 comma 24 della legge di Riforma e delle specifiche successive richieste del Ministero stesso. Peraltro non si comprendono le capziose e fantasiose affermazioni dei firmatari rispetto ai dati che loro prospettano nelle future decadi per quanto attiene il numero di medici che opereranno nel Paese sapendo tutti che tali numeri, spostati nel tempo così in avanti, sono di difficile previsione. Un fatto è certo che stiamo assistendo ad un aumento della domanda e dei bisogni di salute. I dati tendenziali recenti ci dicono che gli iscritti a medicina stanno aumentando ogni anno e che a differenza degli anni passati, quasi tutti completano gli studi con la laurea.
Per precisione questi sono i dati ufficiali:
Anno Accademico |
2009/2010 |
2010/2011 |
2011/2012 |
2012/2013 |
Numero studenti |
8508 |
9527 |
10451 |
10173 |
A questi va aggiunto il flusso in aumento dei medici che arrivano da Paesi esteri che
operano in Italia stabilmente.
L’obiettivo della elaborazione attuariale fatta propria dai firmatari della lettera sembra essere quello di voler dimostrare che la riforma deliberata dal Consiglio di Amministrazione e dal Consiglio Nazionale non sia abbastanza severa! La severità dello "stress test" che ci chiede il comma 24 dell’art 24 del decreto "salva Italia" non basta a questi colleghi, sembrano chiedere più contributi e meno pensione. Soprattutto ai giovani.
Non si può non rilevare che i “firmatari” della lettera in oggetto ci paiono anche irrispettosi, se non impertinenti, nei confronti dei Ministeri cui si riferiscono, mettendo in dubbio la Loro capacità di analisi della proposta di riforma e la loro istituzionale azione ispettiva.
Ci si chiede infine, ma non per ultimo, data la rilevanza che ciò può avere in capo al concetto di poteri, potestà e responsabilità correlate, se l’esposto denuncia dei firmatari è prodotto per nome e per conto degli OMCeO di appartenenza e frutto di formale condivisione degli altri componenti i rispettivi Consigli OMCeO o invece è frutto di ideazione dei singoli soggetti firmatari.
Non è secondario affermare l’unica cosa certa che l’azione dei firmatari ha conseguito fino ad oggi: un danno d’immagine per la Fondazione che si traduce in un danno anche patrimoniale e che si ripercuote sugli iscritti e sulle nuove generazioni di medici che loro si arrogano il diritto di voler tutelare.
Distinti saluti.
Gianfranco Prada – Presidente Andi
Giacomo Milillo – Segretario Generale Nazionale Fimmg
Giuseppe Mele – Presidente Fimp
Roberto Lala – Segretario Generale Sumai-Assoprof