Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone e del Ministro della salute Orazio Schillaci, il Disegno di Legge Delega dedicato alle persone anziane non autosufficienti, come previsto dal PNRR. Tra i punti principali di quello che il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito “Patto per la Terza età”, rientra l’istituzione di Punti Unici di Accesso (PUA), sedi nelle quali sarà possibile fruire di tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali riservate alle persone anziane, definite in base ad un Progetto Assistenziale Individualizzato (PAI).
L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) ed il Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD), presuppongono, poi, il riconoscimento del diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative domiciliari, anziché la possibilità di supporto verso i cargiver familiari.
“Col Disegno di Legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, il Governo pone le basi della riforma complessiva delle politiche in favore degli anziani e contro la loro marginalizzazione – dichiara il Presidente del Consiglio -. Gli anziani non sono solo parte delle nostre famiglie, ma rappresentano il cuore stesso della società e un patrimonio di valori, tradizioni e conoscenze prezioso per la Nazione. Avere cura degli anziani significa avere cura di tutti noi”.
Il Presidente del FAS, Fondazione ANDI Salute, il Fondo sanitario dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani, Luca Barzagli, allarga lo sguardo sulla funzione che può avere la sanità integrativa attraverso i Fondi sanitari: Il ruolo di un welfare efficiente per i cittadini assume grande importanza non solo per le categorie più fragili. I fondi sanitari rappresentano il secondo pilastro della salute, dopo il Servizio Sanitario Nazionale, e rivestono un ruolo fondamentale, in particolare in quelle branche della medicina, come l’odontoiatria, dove la quasi totalità delle prestazioni sanitarie sono rese dai liberi professionisti al di fuori del SSN.
ANDI ha realizzato un progetto di estrema importanza in questo ambito, creando un fondo come il FAS, prevalentemente dedicato alle cure odontoiatriche, confermando, in modo lungimirante, il ruolo fondamentale che i fondi integrativi possono avere, purché gestiti e coordinati con la massima attenzione e nel rispetto assoluto del paziente e del professionista.
Risulta, dunque, prioritario – conclude Luca Barzagli – che il welfare sia visto come un sistema articolato nel quale prevale la collaborazione e che il SSN possa sostenere i fondi sanitari integrativi, con i dovuti distinguo e gli opportuni equilibri, evitando il convenzionamento. Ritengo, infine, positivo che il tema della sanità integrativa sia all’attenzione del Parlamento.