Giovedì 30 marzo, nell’Aula Magna dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi si è svolto il convegno dedicato al ventesimo anniversario del progetto ‘Odontologia forense’, un incontro che avrebbe dovuto svolgersi già due anni fa, ma che era stato rinviato a causa della pandemia.
L’occasione si è presentata con l’inaugurazione della sedicesima edizione del Master di Odontologia forense. Entrambi gli eventi, il master di 2° livello di Firenze e i convegni del progetto Odontologia forense, si svolgono in collaborazione con l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani che da sempre sostiene il progetto di affermazione della realtà medico legale in ambito odontoiatrico.
La larga partecipazione di pubblico, con oltre 170 iscritti all’evento ha avuto il patrocinio del Ministero della Salute e della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, con la presenza delle massime autorità dell’Odontoiatria italiana, di esponenti del Ministero della salute, del Collegio dei Docenti e di esponenti apicali dell’Università.
La discussione durante i lavori si è concentrata sull’attività e sul ruolo dell’Odontologo forense alla luce delle nuove norme, in specie della riforma Cartabia per quanto attiene la riforma del processo penale e civile, ma è stato anche un momento di celebrazione degli obiettivi raggiunti dagli Odontologi forensi italiani, dal punto di vista scientifico, con le pubblicazioni ed il ruolo centrale, anche a livello internazionale, che l’Odontologia forense italiana ha saputo guadagnarsi.
L’obiettivo formativo è creare un ambito specifico per l’Odontoiatria, nel pieno rispetto della regola giuridica, che agisca a supporto dell’attività del professionista in tutte le questioni di carattere medico legale ovvero odontologico forense. Il grande risultato raggiunto e quello che potenzialmente potrà essere ricercato nel futuro, sono frutto delle collaborazione di varie aree culturali e formative rappresentate nell’ambito del convegno .
A vent’anni dalla sua nascita, infatti, l’Odontologia forense si apre oggi ad una fase di consolidamento e di razionalizzazione dei rapporti con l’area medica in senso più ampio.