Con il no del TAR a Odontotecnici professione sanitaria, riconosciuta la base giuridica fondante le ragioni di ANDI

A seguito della notizia pubblicata su ANDIOGGI (Vedi QUI) di giovedì 17 marzo u.s. vengono ribaditi dalla Segreteria sindacale ANDI, alcuni aspetti fondamentali che hanno determinato il respingimento, da parte del TAR del Lazio, del ricorso proposto dalle due organizzazioni di categoria rappresentative degli Odontotecnici, Confartigianato Imprese e Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola
e Media Impresa

Il ricorso era volto a richiedere l’annullamento della nota del Ministero della Salute, del parere tecnico del GTO e del documento tecnico CAO.

Il Ministero della Salute era giunto alla sua conclusione, facendo propria la convinzione espressa da GTO e dalle CAO di rilasciare parere negativo sulla individuazione della figura dell’Odontotecnico quale nuova professione sanitaria.

Viene dunque, riconosciuta la base giuridica fondante le nostre ragioni – specifica il Segretario sindacale nazionale ANDI, Corrado Bondi – . Infatti, l’ordinamento vigente impedisce una sovrapposizione e una parcellizzazione che si determinerebbe nel momento in cui si autorizzasse una nuova figura tra le professioni sanitarie afferente a quella dell’Odontotecnico.

Tale nuova figura avrebbe, infatti – conclude Bondi –, competenze in parte simili a quelle dell’Odontoiatra. Tutto questo in un paese, l’Italia, dove da sempre, a differenza di quanto accade in altri Stati dell’Unione Europea, è presente la problematica della pletora odontoiatrica.