Le migliaia di medici e odontoiatri liberi professionisti che l’anno scorso avevano chiesto all’Enpam di poter dilazionare i pagamenti contributivi fino al 2022 e che ora hanno presentato domanda di esonero, alle prossime scadenze si ritroveranno a dover fare dei pagamenti molto contenuti.
Alla possibilità di spalmare i pagamenti fino al 2022 attivata l’anno scorso dall’Enpam per dare sollievo agli iscritti in difficoltà, si è infatti aggiunta – per chi è in regola con i versamenti – quella governativa dell’esonero contributivo.
In attesa di conoscere nei dettagli il testo del decreto, che darà attuazione alla misura licenziata dal ministero del Lavoro e che prevede l’esonero fino a 3mila euro, può essere utile ricapitolare le prossime scadenze perché chi ha fatto richiesta di rinvio lungo possa beneficiare anche dell’esonero.
PER CHI HA CHIESTO RINVIO LUNGO ED ESONERO
Come ricordato, l’esonero contributivo sarà applicato a chi è in regola con i pagamenti.
Chi dunque l’anno scorso chiese all’Enpam il rinvio lungo fino al 2022, deve tenere a mente che per usufruirne è comunque tenuto a versare i contributi in sospeso che sono:
- il 25 per cento della Quota A 2020 (prima scadenza: 31 maggio prossimo)
- il 25 per cento della quota B del 2019 relativa ai redditi 2018 (scadenza: 30 giugno prossimo)
La Quota A 2021 invece non sarà addebitata sul conto corrente a coloro che hanno richiesto entro il 15 maggio di essere esonerati. Allo stesso modo, chi paga con Mav può ignorare i bollettini relativi alla Quota A 2021 (che addirittura spariscono dall’area riservata appena si fa domanda di esonero).
CHI NON HA FATTO ANCORA DOMANDA DI ESONERO
Anche chi ha la domiciliazione bancaria attiva e ha fatto (o farà) domanda di esonero dopo il 15 maggio, può evitare di pagare la Quota A di quest’anno. In questo caso, entro otto settimane dall’addebito, si potrà chiedere alla propria banca di stornare il pagamento relativo alla Quota A 2021.
Richiesta di esonero contributivo
Fonte: Enpam