Dopo la sospensione degli adempimenti fiscali nelle cosiddette “zone rosse”, è stata richiesta al Ministro Patuanelli, sia da Confprofessioni che da Confindustria, un’estensione di queste misure anche in favore degli studi professionali presenti nelle “zone gialle” che, se da un punto di vista sanitario sono sicuramente meno esposte, dal punto di vista economico subiscono gli stessi gravi disagi.
Opinione condivisa la necessità di stabilire un coordinamento nazionale coerente alle diverse realtà regionali, al fine di non creare inutili allarmismi e perseguire una linea comune valida per tutto il territorio, pur funzionale alle diverse esigenze specifiche.
“Non ci possiamo fermare all’emergenza – dichiara Andrea Dili, Presidente Confprofessioni Lazio, presente agli incontri – ma dobbiamo pensare soprattutto al dopo e alle conseguenze pesanti che questa situazione sta generando, predisponendo anche per gli studi professionali forme di ristoro che vadano a supportare il periodo di transizione verso la normalizzazione”.
“La situazione attuale va affrontata già con la visione dell’impatto che determinerà nel breve medio termine anche nell’ambito delle libere professioni – dichiara Carlo Ghirlanda, Presidente nazionale ANDI – Molto positivo è stato l’intervento di Confprofessioni in questa direzione, a testimonianza della immediata necessità di interventi per affrontare una crisi che per le tante componenti che la sostengono sembra non trovare mai fine”.
Molto importante il riscontro della Ministra Catalfo che sta prendendo in considerazione ulteriori interventi diretti ai lavoratori autonomi, in particolare ai professionisti ordinisti.
Tra gli aspetti che hanno generato maggior interesse, si riscontrano le rassicurazioni date dal dicastero del lavoro relativamente alla possibilità di applicazione della cassa integrazione in deroga per gli studi professionali che, per la prima volta, sarebbero considerati all’interno di queste misure.
Tra gli altri temi sottoposti all’attenzione quello della gestione dei fondi europei, con la rimodulazione dei bandi nell’ottica del sostegno ai soggetti più danneggiati.