Crescono le prese di posizione da parte della politica per un intervento normativo che porti a evitare il ripetersi di nuovi casi Dentix in futuro.
l’On.Boldi ha replicato alla risposta del Sottosegretario alla salute, Sandra Zampa (leggi qui) che “Nel riconoscere la validità delle considerazioni contenute nella risposta, rileva tuttavia che sarebbe opportuno modificare profondamente l’approccio che, in applicazione di quanto previsto dalla legge per la concorrenza del 2017, ha reso di fatto le prestazioni odontoiatriche una vera e propria merce. Ricorda, infatti, che, a differenza di quanto previsto in relazione a quasi tutte le altre professioni sanitarie, nelle catene di studi dentistici una quota maggioritaria del capitale può essere detenuta da soggetti che non hanno i titoli per lo svolgimento della professione di odontoiatra. Mancando, pertanto, la garanzia di un controllo sulla qualità delle prestazioni fornite, risulta falsato il rapporto di fiducia tra medico e paziente.
Ribadisce, quindi, la necessità di procedere a una netta rivisitazione della normativa vigente“.
il Deputato di Forza Italia Stefano Mugnai ha invece rivolto la sua interrogazione scritta, oltre che al Ministro della salute, anche a quelli dello sviluppo economico e del lavoro, citando la posizione di ANDI, dove dice «che la salute della bocca non può essere lasciata nelle mani di modelli organizzativi che facciano capo a “società di capitale” e che il ripetersi di fatti di cronaca che evidenziano il mancato rispetto per il cittadino ed i lavoratori richiedano interventi concreti da parte dei legislatori ».