Nel contesto di un acceso dibattito sul fronte del taglio al Cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti e del mantenimento di “Quota 100”, ANDI sottolinea la mancanza di altrettanta attenzione alla categoria libero professionale, lasciando ancora irrisolta la questione della doppia tassazione dei rendimenti delle casse dei Professionisti.
Come noto, il sistema di tassazione attuale subisce delle distorsioni nel momento in cui viene applicato ai rendimenti conseguiti dalle Casse di previdenza dei liberi professionisti. Infatti, la base imponibile delle prestazioni pensionistiche delle Casse viene calcolata al lordo dei rendimenti conseguiti. Così facendo, viene assoggettata a tassazione sia la parte dei contributi correttamente non tassati nella fase di versamento che la parte dei rendimenti già tassati in fase di maturazione. Quindi, le Casse di previdenza dei liberi professionisti e i propri iscritti subiscono una duplice tassazione sostanziale dei rendimenti: una prima volta in fase di maturazione e una seconda nella fase di erogazione della prestazione.
Va ricordato, inoltre, che il contesto è quello del cosiddetto sistema ETT: Esenzione, Tassazione, Tassazione e più in dettaglio, esenzione delle somme versate in fase di contribuzione, tassazione dei rendimenti ottenuti dagli investimenti finanziari e tassazione delle prestazioni (capitale o rendita).
Al fine di correggere questo squilibrio, ANDI ha sollecitato ENPAM (leggi qui) ad agire presso l’ADEPP (Associazione Degli Enti Previdenziali Privati), offrendo la massima collaborazione, affinché possa intervenire sul Governo, per segnalare l’urgenza della risoluzione di questa grave anomalia attraverso un intervento che elimini, o quanto meno riduca, il peso di una tassazione iniqua che penalizza soprattutto i più giovani.