Nel momento in cui sto preparando la mia quattordicesima, ed ultima, relazione sull’andamento economico e finanziario dell’Associazione vorrei condividere con Voi alcuni dati e le considerazioni conseguenti.
La struttura nazionale di ANDI è una macchina complessa poiché dietro e per essa vi è una organizzazione fortemente strutturata in funzione delle necessità dell’Associazione stessa (Andi Immobiliare per la gestione delle Sedi di Roma e Milano), dei Soci (Oris Broker, Andi Servizi) o di entrambi (Andi Progetti, Andi Media) senza dimenticare le Fondazioni tuttora collegate quali Fondazione Andi Onlus, Fondazione Andi Salute e Fondazione Rete Andi.
Probabilmente vi chiedete perché, ma la risposta è nel proverbio “separare il grano dal loglio”, poiché l’attività “tipica” di una Associazione deve necessariamente essere separata da quelle attività che per loro natura sono “commerciali”, principalmente per ragioni fiscali, ma deve anche essere svincolata dalle attività delle Fondazioni per evitare conflitti d’interesse evidenti soprattutto ora con il nuovo Terzo Settore.
Se mai pensaste che tutto questo sia una sorta di poltronificio made in Andi, sareste ben lontani dalla realtà poiché i soci chiamati ad amministrare le Società e le Fondazioni non ricevono alcun tipo di compenso ed è giusto che sia così perché altrimenti rischierebbe di mutare la priorità che ora risiede nell’interesse dei soci.
Quello di ANDI è quindi un universo articolato dove ognuno dei suoi componenti fa numeri importanti e crea valore aggiunto per i soci, ma è ora di vedere insieme questi numeri.
ANDI con 25.445 soci al 31/12/2017 ed un trend di crescita positivo da quando si hanno dati effettivi, è il maggior sindacato di categoria e forse anche dell’intera area medica, è il principale riferimento del settore e come tale è presente con suoi rappresentanti in diversi tavoli ministeriali, in Enpam, in Confprofessioni e negli Enti Bilaterali nonché nei più importanti Organismi Internazionali, i dati del Centro Studi ANDI sono puntualmente utilizzati per tutte le analisi che riguardano l’odontoiatria.
Mantiene un rapporto diretto con tutti i soci attraverso la Stampa Associativa (circa 80.000 copie/anno) ed il costante invio di mail (qualche milione/anno) ed in Numero Verde che ha decine di migliaia di contatti.
Dal 2016 sta supportando i soci nell’invio dei dati al Sistema TS e dal 2017 è disponibile gratuitamente un software, in evoluzione, per la gestione clinica ed amministrativa che è utilizzato già da migliaia di utenti.
17.721 sono gli studi che hanno utilizzato il servizio di realizzazione del DVR (ex 81/08) ed oltre 20.000 le @pec.andiit.net gratuite per i soci.
Oris Broker è il servizio assicurativo per i soci ed al 31/12/2017 erano 12.708 quelli assicurati per la Responsabilità Civile Professionale con quella che è la Polizza più completa presente sul mercato e che ha la sua forza nella gestione dei sinistri anche attraverso un nucleo di fiduciari ANDI presenti sul territorio.
ANDI Servizi è tra i più importanti Provider ECM e nel 2017 ha organizzato eventi, anche in collaborazione con le sedi Regionali e Provinciali, con 42.765 soci partecipanti che hanno ottenuto 255.983 crediti ECM dei quali 171.699 gratuiti.
Nell’ambito della 81/08 ha provveduto alla formazione di 975 lavoratori ed all’aggiornamento di altri 902 e questa attività è a pieno regime nel 2018, anno in cui scade la validità di 5 anni della prima formazione.
ANDI Media gestisce l’attività editoriale che oltre alla stampa associativa ha visto la produzione dei volumi per Andi Young, Oris Broker e Formazione 81/08 (circa 40.000 copie complessive) ed i rapporti con gli sponsor tra cui Mentadent per il Mese delle Prevenzione Dentale che ha visto l’adesione di 9.943 studi.
Da ricordare la Campagna sul brand ANDI sulle reti RAI e Mediaset (TV e Radio) per un totale di circa 500 passaggi.
Nel 2017 è stato attivato un servizio di E-Commerce che sta avendo un buon riscontro tra i soci.
Fondazione ANDI Onlus ha un suo ruolo ben definito ed è attiva nel “sociale” dove opera sostenendo diversi progetti all’estero tra cui anche quello che ha visto il Dalai Lama all’inaugurazione di un centro dentistico nel Ladakh, ma anche in Italia dove tra l’altro gestisce con e per ANDI l’Oral Cancer Day per la prevenzione dei tumori della bocca (2.726 studi aderenti), il progetto OSAS e la Formazione BLS-D.
Fondazione ANDI Salute è lo strumento che ANDI ha creato per operare nella Sanità Integrativa, in modo che le cure odontoiatriche siano necessarie, appropriate ed efficaci e per tutelare l’interesse dei Soci.
Nel 2017 è stato organizzato un importante convegno che ha visto il clou negli interventi del Prof. Sabino Cassese e del Ministro Beatrice Lorenzin e che ha permesso ad ANDI di esporre le proprie considerazioni ed i propri progetti ad una platea qualificata anche nell’ottica della regolamentazione della Sanità Integrativa che non è più rinviabile e potrebbe essere oggetto di prossimi provvedimenti legislativi.
Fondazione Andi Salute ha 944 iscritti avendo limitato finora la sua attività alla LTC ed all’Assistenza, ma con l’obiettivo di divenire un soggetto fondamentale per l’odontoiatria.
Fondazione Rete ANDI è l’altro pilastro su cui si fonda la strategia di ANDI nella sanità integrativa e ne rappresenta il braccio operativo, ma è anche quello strumento che può veramente creare opportunità di lavoro ai soci perché ha grandi potenzialità di sviluppo.
Nel 2017 sono stati circa 3.000 gli studi che hanno richiesto l’accreditamento a Rete Andi
Sono numeri importanti e potrebbero esserlo ancora di più perché i Soci hanno la possibilità di risparmiare per l’assicurazione, ma anche nell’acquisto di prodotti e di impianti dentali, ottenere gratuitamente i 50 crediti ecm annui, soddisfare alcuni obblighi fiscali e la sicurezza del lavoro con il minimo impegno, disporre di sw gestionale, aderire alle grandi iniziative associative ed essere partecipi delle sfide che ci attendono in futuro sul piano professionale e delle nuove incombenti normative quali la Privacy.
Appunto la nuova Privacy è emblematica: molti di voi hanno già ricevuto o comunque sanno che vi sono società di consulenza che si stanno proponendo con richieste che vanno da diverse centinaia ad alcune migliaia di euro mentre ANDI sta sviluppando un prodotto che metterà in sicurezza gli studi dei suoi soci entro il 25/5 e con un costo inferiore ai 100 euro per ogni studio e nel pieno rispetto delle nuove regole.
Confrontandoli con i benchmark di riferimento, tutti questi servizi possono far risparmiare al Socio oltre 1.200 euro a fronte della quota di 134,28 euro che viene versata ad ANDI per ogni socio con quota intera e che è stata definita oltre 20 anni fa! E chi allora era già socio ha ben presente come era l’Associazione.
Ma come? 1.200 contro 134? E’ possibile? Si è possibile per la legge dei grandi numeri che consente l’ottimizzazione delle risorse diluendo i costi fissi e risparmiando su quelli variabili, ma lo è anche perché le risorse che provengono dalle “attività commerciali” dell’Associazione sono tutte reinvestite a favore della intera organizzazione Associativa ed anche per garantire questi servizi ai Soci.
Però tutto cambia ed è nella natura delle cose, anche perché c’è un tempo per ogni cosa, ma talora il cambiamento è più veloce di quanto dovrebbe e spesso indipendentemente da come si vorrebbe, lo abbiamo visto nelle Elezioni Politiche con le certezze di un risultato che rischia di creare una profonda e duratura incertezza per l’intero Paese, ma anche perché i numeri che si devono fare per poter governare non possono essere quelli che sono stati dati in campagna elettorale per ricercare il consenso.
Anche ANDI è in campagna elettorale e già si stanno dando i primi numeri, compresi quelli di un sondaggio (sic!) su chi sarà il prossimo Presidente, quasi ad emulare i meccanismi ed i riti della peggior campagna elettorale della storia repubblicana di cui si ha memoria, mentre invece occorrerebbe stare coi piedi per terra, parlare alla testa e non solo alla pancia per far sì che i 25.500 soci ANDI ricevano ora proposte chiare e poi risposte concrete e non siano presi in giro come potrebbe invece capitare ai 60 milioni di Italiani.
Dott. Gerardo Ghetti
Tesoriere Nazionale ANDI