Dopo l’articolo pubblicato ieri (Vedi QUI) Andrea Dili prosegue con l’analisi della riforma fiscale con una particolare attenzione alla prospettiva di interesse per gli Odontoiatri.
Le aggregazioni degli studi professionali
L’articolo 5 della bozza di disegno di legge delega per la riforma fiscale all’esame del Parlamento prevede alcuni interventi a favore dei percettori di redditi di lavoro autonomo. Tra questi, l’ultimo è specificamente dedicato ai liberi professionisti, prevedendo la neutralità fiscale delle operazioni di riorganizzazione e aggregazione degli studi professionali, comprese quelle riguardanti il passaggio da associazioni professionali a società tra professionisti (S.T.P.).
L’intento del legislatore della riforma, quindi, è superare la discriminazione tra professionisti e imprese nei processi di aggregazione. Si ricorda, infatti, che mentre per gli imprenditori il passaggio dalla posizione individuale alle forme societarie o la trasformazione da un modello societario ad un altro vengono considerate fiscalmente neutre, per i professionisti tali processi siano attualmente annoverati tra le cosiddette “operazioni realizzative”, per effetto di una impostazione che vede prevalere la forma sulla sostanza. In altre parole, il passaggio dallo studio mono professionale o dall’associazione professionale alla forma societaria (società di persone, di capitali o cooperative) comporta la transizione dalla disciplina fiscale del reddito di lavoro autonomo a quella del reddito di impresa e per tale ragione viene equiparato, ai fini tributari, alla realizzazione dell’attività, determinando la conseguente tassazione dei relativi valori.
Il principio contenuto nella delega ribalta radicalmente tale concezione, privilegiando la sostanza dell’operazione sulla forma: in tal senso l’articolato della norma riprende un emendamento recentemente promosso da ANDI, in cui veniva richiesta per le operazioni di trasformazione di associazioni professionali in società tra due professionisti l’applicazione del regime di neutralità fiscale stabilito dall’articolo 170 del Testo Unico delle imposte sui redditi.
Proprio partendo dal testo di quell’emendamento, si può ragionevolmente presumere che il regime della neutralità fiscale verrà adottato relativamente alle operazioni di conferimento dello studio professionale in S.T.P. e di trasformazione delle associazioni professionali in S.T.P. a condizione che venga assicurata la continuità dei valori.
Una scelta di buon senso, considerando che tali operazioni si sostanziano in un mero mutamento della forma giuridica con cui viene svolta l’attività e che, in quanto tale, non dovrebbe originare materia imponibile.
Andrea Dili
Dottore commercialista