Fondazione ANDI è sempre più vicina a chi ha bisogno e da qualche giorno lo è anche ai bambini e alle famiglie in difficoltà di Torino. È infatti stato siglato a inizio aprile un nuovo accordo nell’ambito del progetto “Adotta un sorriso di un bambino” con la Cooperativa Il Portico89 e l’Associazione Il Cammino, realtà che con l’aiuto delle suore di Carità dell’Assunzione operano nella zona di Borgo Vittoria del capoluogo piemontese. A siglare l’intesa sono stati la dottoressa Bianca Carpinteri, per Fondazione ANDI, il dottor Virginio Bobba, per la sezione provinciale di ANDI Torino, e i rappresentanti legali delle due organizzazioni, Enrico Bellan per Il Portico 89 e Mauro Grosso per Il Cammino.
Grazie a questo protocollo e alla collaborazione dei colleghi volontari che operano sul territorio verranno garantite cura e assistenza odontoiatriche gratuite ai minori temporaneamente affidati o che beneficiano dei servizi diurni gestiti dalle due organizzazioni. Le prestazioni odontoiatriche saranno precedute da una giornata di screening sui soggetti proposti da Il Portico 89 e Il Cammino, per stilare una lista di possibili beneficiari e assegnare le priorità in base allo stato di salute dentale riscontrato nei ragazzi. A questo si aggiungerà un momento di formazione organizzato da Fondazione ANDI e rivolto ai ragazzi, alle famiglie e agli operatori per insegnare loro buone pratiche per una corretta igiene orale, in modo che apprendano come mantenere in buona salute la propria bocca.
Crediamo fortemente in questo progetto che da una parte cura il sorriso dei piccoli meno fortunati e dall’altra contribuisce a curare il loro senso di fiducia nei confronti degli adulti e del prossimo – spiega la dottoressa Bianca Carpinteri, tesoriere di Fondazione ANDI ed esponente della sezione provinciale ANDI Torino – Per questo abbiamo scelto di impegnarci ancora di più, non solo dedicando loro le nostre prestazioni professionali ma aiutandoli ad avere una maggiore cura di sé e della propria salute orale. Un aiuto che diamo con gioia come volontari e come medici che, prima di tutto, hanno a cuore la salute dei propri pazienti, a maggior ragione quella di bambini che hanno alle spalle un vissuto tanto difficile.