“I dentisti non mirano a eseguire “punturine intorno agli occhi” – dichiara Carlo Ghirlanda, Presidente dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani – ma riaffermano,e con forza, le proprie prerogative e competenze professionali, per le quali sono stati formati e per le cui affinità sono esclusivisti per legge.”
ANDI, per bocca del suo Presidente reagisce dunque con fermezza a quanto riportato sulle pagine di La Repubblica martedì 21 maggio u.s., a proposito di un parere del Consiglio Superiore di Sanità relativo alla liceità o meno, per gli Odontoiatri, di svolgere piccoli interventi estetici nell’area del viso, individuando nell’articolo un’assoluta mancanza di rispetto per una categoria che non cerca ulteriori spazi di attività nella medicina estetica, ma semplicemente è determinata a riaffermare, anche in questo contesto, la piena legittimità dei propri ambiti di intervento.
A tal proposito viene ricordato l’Articolo 2 della Legge istitutiva 409/85: “Formano oggetto della professione di odontoiatra le attività inerenti alla diagnosi ed alla terapia delle malattie ed anomalie congenite ed acquisite dei denti, della bocca, delle mascelle e dei relativi tessuti…”.
Una legge che comprende, tra le attività di elezione di un Odontoiatra, anche l’intervento sui tessuti circostanti e non solo la cura dei denti, in un’ottica più ampia e completa.
A testimonianza dell’importante ruolo svolto dai dentisti italiani, anche in ambiti più trasversali, si registrano le recenti attività di contrasto ai tumori del cavo orale, che ha il suo apice nell’Oral Cancer Day, nell’individuazione dei disturbi del sonno (Progetto OSAS) e nella prevenzione della violenza di genere, oltre alle innumerevoli ulteriori attività a tutela della salute del cittadino.