Il tumore del cavo orale, di cui oggi nessuno parla, è l’ottava forma tumorale più diffusa al mondo, secondo dati dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità). Può interessare gengive, lingua e tessuti molli della bocca. I fattori di rischio fondamentali sono il fumo e l’abuso di bevande alcoliche e superalcoliche. In particolare l’assunzione di entrambi i fattori espone al rischio di ammalarsi oltre 20 volte di più rispetto a un non fumatore-bevitore. In Italia colpisce ogni anno seimila persone con il tasso di mortalità a cinque anni di oltre il 70 per cento. E chi riesce a sopravvivere spesso deve sottoporsi a interventi estremamente invasivi e con scarse soluzioni protesiche disponibili, in particolare per la mancanza di centri specializzati.
L’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani), sindacato di categoria più rappresentativo d’Italia con oltre ventimila iscritti, per ricordare a tutti che attraverso controlli periodici è possibile prevenire questa malattia, lancia una campagna di prevenzione nazionale il 3 marzo, in occasione del secondo Convegno del Volontariato e Cooperazione odontoiatrica promosso dalla Fondazione ANDI presso la Comunità di San Patrignano. Qui verrà aumentato il numero dei dentisti volontari che collaboreranno col modernissimo Servizio Odontostomatologico del Centro Medico, grazie all’impegno delle sezioni ANDI; contemporaneamente, nell’ambito del progetto promosso dalla Fondazione ANDI in collaborazione con l’università di Cagliari e la Comunità di San Patrignano, verrà effettuato uno screening rivolto ai 1800 ospiti della Comunità mediante test della saliva per la ricerca del Papilloma Virus, un indice importante per l’eventuale trasformazione di lesioni pre-cancerose in cellule cancerose.
Alla diagnosi precoce del tumore del cavo orale è dedicato anche il progetto “Oral Cancer Day”, che si terrà il 10 ottobre nell’ambito del Mese della Prevenzione dentale. “L’Oral Cancer Day prevede che i dentisti volontari dell’ANDI effettuino visite di controllo gratuite per la diagnosi di queste neoplasie – spiega Marco Landi, presidente della Fondazione ANDI – La diagnosi precoce è fondamentale perché garantisce uno standard di sopravvivenza dell’80 per cento, consentendo interventi meno invasivi. E’ facilmente eseguibile, poiché è sufficiente l’ispezione di cinque minuti della mucosa orale durante la quale si valuta se c’è la presenza o meno di lesioni e, nel caso di lesioni sospette, si può consigliare al paziente di rivolgersi a centri di riferimento per indagini più approfondite, che possono essere sia le Asl territoriali che le cliniche universitarie”.
Roma, 20 febbraio 2007