IL MINISTERO DELLA SALUTE APRE A SOLUZIONI SU SPECIALIZZAZIONE PER GLI ODONTOIATRI NEL SSN

Ministero della Salute

Dopo i ripetuti appelli lanciati da ANDI, CAO e dalle associazioni di categoria sull’improcrastinabilità di una soluzione normativa volta a facilitare l’accesso degli Odontoiatri agli ambulatori delle strutture pubbliche, l’On.Rossana Boldi ha presentato un’interrogazione a risposta immediata al Ministro della Salute, Giulia Grillo.

Nel documento si sottolinea la scarsa rappresentatività delle prestazioni odontoiatriche all’interno dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), condizione ulteriormente aggravata dalla disomogeneità della loro applicazione sul territorio nazionale.

A queste, già di per sé, preoccupanti situazioni, si aggiunge un futuro del servizio pubblico odontoiatrico a tinte fosche a causa delle previsioni normative che impediscono agli Odontoiatri non specialisti di accedere ai concorsi per gli ambulatori odontoiatrici delle strutture pubbliche, una situazione che, se non modificata, porterà a un ulteriore riduzione dei potenziali partecipanti ai concorsi, con grave danno per i cittadini.

Durante i lavori della XII Commissione Affari Sociali presso la Camera dei Deputati, il Ministero ha risposto, attraverso il Sottosegretario Armando Bartolazzi, all’interrogazione dell’On.Boldi confermando che il Ministro Grillo ha già dato mandato agli Uffici di attivarsi per individuare soluzioni che possano far fronte al problema.

Considero positiva l’attenzione del Ministero della Salute su questo problema – ha confermato l’On.Rossana Boldi – ma mi sembra indispensabile e urgente un intervento legislativo che possa ristabilire condizioni eque di accesso alla dirigenza per i laureati in odontoiatria e tutelare l’accesso dei cittadini alle cure odontoiatriche”.

Bisogna distinguere tra la laurea in Medicina e quella in Odontoiatria in quanto– ha dichiarato il Presidente CAO, Raffaele Iandolo – se la prima richiede un percorso formativo specialistico nelle diverse branche di competenza, la seconda è già di per sé una laurea specialistica a tutti gli effetti, a prescindere da quanto indicato dal Consiglio di Stato. Il possesso di una ulteriore specializzazione, tra le tre a disposizione nel percorso formativo odontoiatrico, potrebbe eventualmente rappresentare un punteggio aggiuntivo, ma non una discriminante, laddove l’Odontoiatra è già in possesso dei requisiti che lo autorizzano ad esercitare la disciplina in tutte le sue forme. Ci vuole senz’altro una norma ad hoc, che consenta di aprire a una platea più vasta di professionisti, non solo per un’esigenza numerica, bensì nell’ottica di una scelta qualitativa a tutela del cittadino”.

Il Presidente ANDI Carlo Ghirlanda ha sottolineato come: “L’ attenzione di ANDI riguardo all’accesso degli Odontoiatri nei ruoli del SSN, già da me evidenziata nel corso del nostro intervento nel corso dei lavori della maratona del “patto della salute”, si conferma forte e concreta. Colgo positivamente la dichiarazione di consapevolezza della politica rispetto alle difficoltà e alla urgenza di risoluzione relativa a questo tema e sono convinto che la questione possa trovare presto la necessaria ed indispensabile soluzione vista la attenzione ricevuta. Ringraziando l’on. Rossana Boldi per la ulteriore dimostrazione di attenzione nei confronti della odontoiatria italiana, confermo che ANDI continuerà a pressare perché il tutto sia realizzato presto con il contributo congiunto di Università, Ordine e Sindacati di categoria”.

Fausto Fiorile, Presidente AIO plaude all’impegno del governo e del Ministro della Salute Giulia Grillo nel voler risolvere l’annosa partita che vede gli odontoiatri esclusi dall’ingresso nei ruoli della specialistica del Servizio sanitario. “A proposito del coinvolgimento di uffici ministeriali preposti e di tavoli, come AIO osserviamo che al Ministero esiste un Gruppo Tecnico dell’Odontoiatria che è a disposizione come organo consultivo ed aspetta un coinvolgimento in questa materia, tanto più auspicabile visto che di recente abbiamo notato risulta sempre meno chiamato rispetto al passato a trattare i temi odontoiatrici di maggiore importanza”.