La risposta di Oris Broker a tutela degli iscritti ANDI.
Assicurare il futuro fa rima con consapevolezza, come si evince dalla testimonianza di Paolo Coprivez, Presidente del CdA di Oris Broker.
Appresa la notizia ufficiale del contagio in Lombardia, con la nostra sede operativa a Milano abbiamo organizzato già dal 2 marzo il nuovo sistema lavorativo, formalizzando, con la collaborazione della compagnia assicurativa di riferimento in ambito di responsabilità civile professionale e di ANDI, l’estensione della copertura per “Covid-19” sia nello specifico ambito odontoiatrico sia per prestazioni svolte dai nostri assicurati in supporto a reparti o attività “Covid 19” anche in ambito medico extra odontoiatrico.
Quali le novità più importanti per i professionisti iscritti ad ANDI?
L’Associazione, in accordo con la CAO Nazionale, ha indicato ai Soci le modalità operative attinenti alla cosiddetta fase uno, con intervento previsto solo nei casi accertati di emergenza o prestazioni indifferibili e previo un accurato triage telefonico. A breve seguirà un quadro con direttive chiare definite dal Comitato tecnico scientifico del Ministero della Salute sulla cosiddetta fase due, che speriamo possa prevedere presto la piena ripresa delle attività.
Traducendo concretamente: quali le garanzie per il professionista che abbia sottoscritto una polizza RC professionale?
Abbiamo chiesto e ottenuto da Cattolica, (senza la previsione di un premio aggiuntivo, comunque giustificabile dall’aggravamento del rischio) che la nostra Convenzione fosse estesa alla copertura dei danni ai pazienti per contagio da SARS COV 2 da parte degli Odontoiatri. È stata altresì confermata l’estensione della copertura per quei nostri assicurati che nell’attuale emergenza decidono di collaborare, come medici, negli ospedali per le cure ai malati COVID-19.
Quali le novità in materia di infortunio professionale?
L’ENPAM, a fronte di una diagnosi medicalmente accertata di malattia da infezione per COVID-19, prevede una diaria giornaliera per i giorni di degenza in ospedale e di convalescenza a domicilio. Le polizze infortuni in generale invece, compresa quella della nostra Convenzione, allo stato attuale non danno copertura per malattia da COVID-19 poiché la definizione di “lesione da causa violenta, fortuita, esterna e obiettivamente constatabile” non lo contempla tra gli eventi assicurati.
Non si escludono tuttavia cambi di rotta in corso.
E’ stato aperto un tavolo di discussione con INAIL nel tentativo di far comprendere anche i liberi professionisti con camice bianco tra i beneficiari della copertura assicurativa per infortunio sul lavoro oggi già in vigore per i nostri dipendenti. Attendiamo il prossimo orientamento della giurisprudenza che potrebbe condizionare le interpretazioni future.
Dalle sentenze ai disegni di legge: considerati i numeri dei contagiati, la lunghezza temporale della pandemia e la specificità della professione odontoiatrica emergeranno suggerimenti per il Legislatore?
Sono già state fatte proposte che contemplino una responsabilità medica solo in conseguenza di dolo e colpa grave: si vuole evitare alla classe medica, già vessata, chiamate in giudizio arbitrarie e pretestuose o con finalità speculative. Si tenta così di evitare il cosiddetto sciacallaggio legale di alcune persone, che anche in questa orribile crisi non perdono l’occasione di farsi avanti con cause chiaramente temerarie.
L’Associazione crede che questi interventi normativi siano fortemente necessari attraverso modifiche legislative di emergenza capaci di contemperare il dovere della magistratura a giudicare, da una parte il diritto degli operatori, Medici ed Odontoiatri, a poter esercitare, nei limiti del possibile, la loro attività, dall’altra il diritto dei pazienti a vedere tutelata la propria salute.