Dalla pubblicazione del D.P.C.M. 9/2/2018, relativo al Profilo dell’Assistente di Studio Odontoiatrico, sono molte le criticità emerse sia nel testo del Profilo che nella disparità di contenuti delle successive Delibere di recepimento del D.P.C.M. da parte delle singole Regioni in merito soprattutto alle problematiche dei dipendenti che già lavoravano alla data di entrata in vigore del nuovo profilo professionale.
Tra gli aspetti più urgenti risalta in particolare quello che riguarda oltre 20.000 lavoratori e lavoratrici impiegati presso gli studi odontoiatrici (come risulta da un censimento ANDI, AIASO, AIDI) con una qualifica diversa da quella di assistente alla poltrona, unica figura che il DPCM già equipara ad ASO. Per tutti questi soggetti il mantenimento del proprio posto di lavoro è subordinato alla frequentazione di un corso di formazione di 700 ore, con costi a proprio carico, ad esclusione di quelle singole Regioni dove per i lavoratori in costanza di impiego e con qualifica contrattuale diversa da quella di assistente alla poltrona, sono stati ricompresi in un percorso formativo ridotto in seguito alla tempestiva emanazione di disposizioni in tal senso.
A seguito delle reiterate richieste e sollecitazioni da parte di ANDI e grazie alla attenzione ad esse prestata dalla direzione generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Ministero della Salute e dalla Conferenza Stato Regioni, è stata finalmente convocata per la prossima settimana, presso il Ministero della Salute, la Conferenza dei servizi tra il Ministero e le Regioni: un’occasione che consentirà di affrontare frontalmente un problema che sta preoccupando un gran numero di lavoratori e gli Odontoiatri loro datori di lavoro. L’obiettivo sarà quello di sollecitare un intervento di correzione del DPCM scongiurando così una crisi occupazionale di vastissime proporzioni, in un comparto sanitario di vitale importanza per la salute di tutti i cittadini.