Dopo le attese dovute, anche, al rallentamento degli approvvigionamenti, la provincia di Matera ha avviato le vaccinazioni per il settore odontoiatrico libero professionale. Il Presidente del Dipartimento ANDI della Basilicata, Donato Andrisani, aveva sollecitato l’Assessore per la salute, Rocco Leone, segnalando questa problematica, ricevendo rassicurazioni sulla sua pronta soluzione.
In dettaglio, Andrisani aveva sottolineato la discrepanza tra le province di Matera e Potenza, nella quale la campagna di vaccinazione per gli Odontoiatri era già stata avviata.
Dottor Andrisani, cosa può dire sulla situazione dei vaccini nella vostra Regione per il settore odontoiatrico?
La situazione in Basilicata è sintomatica delle discrepanze che può creare il sistema sanitario nazionale, in quanto ci troviamo in un contesto in cui tutti gli Odontoiatri della provincia di Potenza sono stati completamente vaccinati, compreso il personale di studio, al contrario della provincia di Matera, dove è finalmente partita oggi, 8 febbraio, la campagna. Va considerato che la capacità vaccinale nel materano è molto ridotta, anche se i vaccini sono ora disponibili. Si auspica dunque che la progressiva somministrazione, anche ai liberi professionisti e ai loro dipendenti, possa proseguire speditamente.
Un suo commento sulle misure di sicurezza e sui protocolli all’interno degli studi odontoiatrici. Come Odontoiatra privato cosa proporrebbe? Quali modifiche attuerebbe?
I protocolli sono quanto mai efficaci ed io ho non alcuna notizia di persone che si siano ammalate all’interno di uno studio dentistico. Il rovescio della medaglia è che questi sistemi di protezione così efficaci rendono difficile il lavoro dell’Odontoiatra: abbiamo problemi di vista, legati magari all’appannamento di lenti, problemi di respirazione e sudorazione e indubbiamente non vediamo l’ora di alleggerirci, ma ovviamente in tutta sicurezza. È difficile continuare a lavorare in questo modo in tempi lunghi, quindi abbiamo bisogno di fare frequentemente delle piccole pause per mettere in atto tutte le procedure di sicurezza, aspetto che, inevitabilmente, dilata i tempi di lavoro.
In che modo la pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto sulla capacità di fornire assistenza?
Purtroppo, ci sono persone che hanno timore di uscire di casa e quindi si è ridotta la richiesta di assistenza odontoiatrica. Allo stesso tempo vediamo pazienti non più seguiti da tempo che arrivano in condizioni molto precarie, con situazioni cariose o parodontali già compromesse. Ormai è il dolore che fa andare dal dentista e non più un controllo periodico, come prima. Siamo passati da una fase di prevenzione a quella dell’emergenza. Ovviamente c’è anche l’aspetto economico, che crea un po’ di tensione e che potrebbe portarci a ridurre gli orari di lavoro.