Invito alla prudenza da ANDI sul valore dei test salivari rapidi

Si stanno susseguendo sui diversi media nazionali notizie relative a nuove diverse tipologie di tamponi salivari rapidi, alternativi al tampone naso faringeo tradizionale, particolarmente rivolti all’utilizzo sui bambini e sulle persone per le quali il prelievo potrebbe risultare difficoltoso.

L’Associazione Nazionale Dentisti Italiani si dichiara fermamente contraria alla divulgazione di notizie prive della necessaria validazione scientifica, che hanno l’unico risultato di generare malintesi e confusione nei cittadini e negli stessi professionisti.

L’accuratezza diagnostica dei tests per il Coronavirus -dichiara il Presidente nazionale ANDI, Carlo Ghirlanda- deve essere assicurata da specifiche validazioni degli organi competenti. La semplice affermazione di esistenza di un test non comprova le sue effettive caratteristiche di sensibilità e specificità diagnostica.
Invitiamo pertanto tutti i colleghi a rifuggire dall’utilizzo di metodiche la cui efficacia non sia stata definitivamente validata, in particolare per quanto attiene ai tests salivari, e a valutare con le necessarie prudenze le notizie che provengono da fonti giornalistiche non scientifiche”

A questo proposito ANDI ha richiesto all’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani un chiarimento sulle principali caratteristiche dei diversi test attualmente in uso, che si possono riassumere nella tabella seguente:

  • I test sierologici non possono essere utilizzati per la diagnosi di infezione in atto: a tal fine occorre utilizzare i metodi diagnostici che rilevano la presenza diretta del genoma del virus o delle sue proteine (antigeni);
  • I test antigenici rapidi su tampone naso-faringeo possono essere utili in determinati contesti, come il tracciamento dei contatti di casi positivi o lo screening rapido di numerose persone;
  • I test antigenici e molecolari su campioni di saliva al momento difficilmente si prestano allo screening rapido di numerose persone in quanto richiedono un laboratorio attrezzato;
  • Il test molecolare rimane a tutt’oggi il gold standard per la diagnosi; gli altri metodi vanno utilizzati se non si dispone della possibilità di accedere al test molecolare classico, oppure per scopi diversi dal contesto diagnostico, quale la sorveglianza epidemiologica.

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