Molti i liberi professionisti Odontoiatri che, da sempre al di fuori degli schemi della medicina ospedaliera ed aziendale, si sono messi a disposizione dell’intera comunità per l’effettuazione dello screening di massa che è stato predisposto dalla regione Abruzzo in tutta la provincia dell’Aquila, zona, questa, duramente colpita dalla seconda ondata della pandemia.
Nei giorni 4, 5, 6, 7 e 8 dicembre, in ogni comune delle zone interne abruzzesi, Aquilano, Marsica e Sulmontino, tutta la popolazione è stata chiamata a sottoporsi volontariamente ad uno screening di massa tramite l’effettuazione gratuita di test antigenici rapidi, nello strenuo tentativo di evidenziare i portatori sani ed arginare il contagio.
Sono state allestite diverse postazioni su tutto il territorio, in modo capillare. Gli Odontoiatri e le Odontoiatre che sono stati chiamati a dare il loro contributo su base volontaria, hanno risposto con grande senso civico e spirito di sacrificio, lavorando senza interruzioni per giorni interi.
Sicuramente nessuno di noi Odontoiatri volontari avrebbe mai pensato, nella propria vita, di vedere così tante cavità nasali o che le tecniche di gestione dell’ansia del paziente odontoiatrico, si potessero applicare con così tanta facilità nell’esecuzione del tampone nasofaringeo.
Una categoria odontoiatrica che nella prima ondata “avrebbe dovuto chiudere e non lavorare” vista l’esposizione, ha avuto invece un riscatto umano e professionale, un ruolo importantissimo, diventando una risorsa umana da valorizzare.
Ciò che è emerso chiaramente e, forse, inaspettatamente, è stato come gli Odontoiatri e le Odontoiatre si siano rivelati una risorsa medica fondamentale in una emergenza sanitaria come questa. Troppo spesso l’odontoiatria rimane invisibile e dimenticata dalle proposte sanitarie pubbliche e sociali. Con grave perdita, a nostro parere, per l’intera collettività.
Ma è proprio il momento di crisi che fa emergere alte possibilità, altri schemi.
La categoria lavorativa definita più esposta (ricordiamo tutti il diagramma del New York Times di Marzo 2020) ed anche la meno considerata in termini di sanità pubblica, è stata invece quella che, abituata all’esposizione quotidiana al rischio biologico nel proprio studio, ha risposto in maniera più importante e generosa a questa duty call, schierando in campo la propria professionalità, la propria competenza, la propria capacità organizzativa e, soprattutto , la propria capacità di essere in prima linea a fianco delle istituzioni, con grande senso civico.
Notevole è stata la partecipazione delle donne Odontoiatre, che hanno generosamente offerto il loro lavoro, doppiamente prezioso, all’intera comunità.
Un’esperienza che oltre ad avere un forte valore civico pone le fondamenta per le nuove sfide che l’imminente futuro ci aspetta, come la campagna vaccinale. Gli Odontoiatri sicuramente saranno in prima fila se chiamati ad aiutare in maniera pratica e mediatica a promuovere la campagna vaccinale, che speriamo ci veda coinvolti almeno come soggetti prioritari nel ricevere le prime dosi, essendo tra le categorie più a rischio. Nonostante queste sfide e l’incertezza del futuro siamo comunque fieri di essere stati utili, di esserci messi a disposizione senza paura per il sostegno dell’intera comunità.
Sara Bernardi e Maria Bruna Fulgenzi
Sezione ANDI L’Aquila